ARESE, Bartolomeo
Figlio di Marco Antonio e di Lodovica Pirovano, nacque negli ultimi anni del sec. XV. Confeudatario della Pieve di Seveso (1538), membro del Collegio dei Dodici di provvisione (1561), fu uno dei più esperti funzionari dell'amministrazione finanziaria dello Stato di Milano negli ultimi tempi della signoria sforzesca e nei primi anni del dominio spagnolo. Nel periodo dal 1520 al 1523 figura infatti come " thesaurariae ducalis camerae capserius " e più tardi come vice tesoriere generale dello Stato di Milano.
Dopo la morte del tesoriere generale Gerolamo Brebbia, avvenuta il 26 sett. 1554, l'A. lo sostituì nell'ufficio, conservando il titolo di vicetesoriere, ma ottenendo lo stipendio, gli emolumenti e le " onoranze " (cioè le pensioni e le partecipazioni sugli appalti e sui dazi come le avevano i magistrati camerali) goduti dal predecessore, in virtù di una concessione speciale dei governatore - allora il cardinale Madruzzo - in data 20 febbr. 1557, con cui si derogava agli ordini emanati dal duca d'Alba (in data 12 luglio 1556) secondo i quali " niuno ufficiale potesse pigliare cosa alcuna oltra li suoi stipendi et emolumenti ".
L'A. è da considerarsi uno dei principali iniziatori delle fortune della sua casa. Ebbe dalla moglie, Caterina Fossani, dieci figli, tra cui Marco Antonio, giureconsulto e senatore.
Morì probabilmente nell'anno 1562.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Milano, Famiglie, cart. 8; Cancelleria spagnola, serie XXI, reg. 2° ff.118-119; E. Casanova, Nobiltà lombarda, Milano 1930, tav.18; F. Chabod, Usi e abusi nell'amministrazione dello Stato di Milano a mezzo il Cinquecento, in Studi storici in onore di G. Volpe, Firenze 1959, p. 154.