CAMERANI, Bartolomeo Andrea
Comico italiano, nato a Ferrara nel 1735, morto nel 1816. Sostenne le parti di primo innamorato con molta bravura e seppe particolarmente distinguersi nel Cavalier di Spirito e nell'Apatista (1762) del Goldoni, in compagnia Lapy. Con lo stesso ruolo passò col Medebach, e vi rimase fino al 1767, quando fu chiamato a Parigi per sostenere, a vicenda con Francesco Balletti e Antonio Zannuzzi, i secondi amorosi. Esordì l'8 maggio con Le maître supposé. Carlo Goldoni pensava al C. nel trascrivere per il Teatro di S. Luca a Venezia la trilogia a soggetto su Arlecchino e Camilla, quando scriveva di Lindoro il gervitore che doveva essere "un giovane d'abilità, e capace di sostenere il carattere e la passione". Nel 1789 gli ultimi comici che recitavano il genere italiano furono liquidati e il Théâtre Italien rimase tale solo di nome. Il C. venne riassunto come sémanier perpétuel, a "mezza parte". Poiché il gentiluolno di camera presst il Théâtre Italien era il maresciallo di Richelieu, il C. divennc la sua persona di fiducia: e si manifestò - secondo il Goldoni attivo, intelligente, capace di conciliare gl'interessi della società con quelli particolari e risolvere equamente le contese fra attori e fra questi e la direzione. Rosa Camerani, in società col fratello minore Antonio, recitò applaudita in Italia e in Germania.
Bibl.: L. Rasi, I comici italiani, II, p. 553 segg.