ORDÓÑEZ, Bartolomé
Scultore, nato a Burgos, morto a Carrara nel 1520. L'O., vissuto diversi anni in Italia a Napoli, in Toscana, a Genova, diede notevole impulso allo svolgimento della scultura del Rinascimento in Spagna. Le sue opere maggiori sono: l'esecuzione (su progetto di Domenico Fancelli e in parte di Gerolamo da S. Croce) del monumento sepolcrale del cardinale Cisneros nella cattedrale di Alcalá de Henares, che fu compiuto, dopo la morte dell'O., da Pietro da Carona; un altro monumento sepolcrale per un prelato di Burgos, anch'esso compiuto dopo la morte dell'O. da Giovanni da Fiesole e Simone Mantovano; un terzo per Antonio da Fonseca, lasciato incompiuto come i due precedenti e terminato da Pietro da Carona e Marco Bernardi; finalmente quello, magnifico, di re Filippo e di Giovanna la Pazza, nella cappella reale di Granata. In tutte queste opere è seguita, con sorprendente abilità, la maniera del Fancelli, non senza qualche accenno d'influenze michelangiolesche.
Tra le scarse notizie biografiche che si hanno dell'O. sono quelle relative al suo soggiorno a Carrara nell'ultimo anno della sua vita; egli aveva organizzato un laboratorio con molti scolari.
Le ricerche del Gómez-Moreno hanno dimostrato essere dell'O. il progetto del "trascoro" della cattedrale di Barcellona nel quale due dei quattro rilievi con scene della vita di S. Eulalia e della invenzione della Croce furono poi scolpiti dall'aragonese Pedro Vilar: l'O. vi lavorava nel 1517 e fu ammirato dal re Carlo I, poi Carlo V, che gli diede l'incarico del monumento sepolcrale ai suoi genitori, ricordato sopra.
Nella cattedrale di Zamora esiste un gruppo della Vergine col Bambino e S. Giovanni, opera dell'O., e suoi sono anche gli stalli del coro della cattedrale di Barcellona. Il Summonte gli attribuisce l'Adorazione dei Magi nella cappella Caracciolo in S. Giovanni a Carbonara, in Napoli.
Bibl.: Thieme-Becer, Künstler-Lexikon, XXVI, Lipsia 1932.