BARTOLO di Fredi
Pittore senese, figlio di un maestro Fredi della famiglia Battilori, nacque a Siena intorno il 1330, e vi morì nel 1410. Nel 1353 apriva in patria una bottega con Andrea Vanni; e forse nel 1356 affrescava nella collegiata di S. Gimignano le storie del Vecchio Testamento ora assai danneggiate; una certa durezza nel disegno e un certo impaccio nei movimenti, che non si ritroveranno nelle opere più tarde, attestano che B. era all'inizio della sua arte. Nel 1366 dipingeva ancora due santi a S. Gimignano; e nel 1367 era a Siena, ove nel 1372, e poi nel 1381,1382 e 1401, partecipava al governo della città. Intanto, nel 1376, dipingeva nella sacrestia del Duomo di Siena alcune storie della Vergine, mezzo perdute, e, intorno a questo tempo, la Strage degli innocenti della coll. d'Hendecourt (Parigi), ove il realismo del soggetto è mitigato dal ritmo del disegno e dalla limpidezza del colore, e la Presentazione al Tempio del Louvre, ripetizione dell'opera consimile di Ambrogio Lorenzetti agli Uffizî. Caratteri di maggiore maturità si trovano nell'Adorazione dei Magi della Galleria di Siena, e nell'Incoronazione di Maria, della stessa galleria. Più tardi, fra il 1383 e il 1388, dipingeva per Montalcino il grande polittico (datato e firmato), ora scomposto, la cui parte centrale, cioè l'Incoronazione di Maria, si trova al municipio della città, insieme con la Deposizione (scomparto laterale), mentre alcune scenette rappresentanti la vita di Maria, sono nella Galleria di Siena. L'Incoronazione di Montalcino, per la severa e pur armoniosa composizione, e per la limpidezza del colorito, è un capolavoro veramente nuovo, anche se la grazia dei tipi è vicina al Martini. Repliche dell'Incoronazione di Montalcino, ma inferiori e convenzionali, si trovano nella Galleria di Perugia e nel Museo di Boston. Circa il 1390 l'artista, tornato a S. Gimignano, affrescava in S. Agostino le Storie della vita di Maria, ma restano solo la Nascita e la Morte della Vergine, eseguite con fare spigliato e bel colore. Sono anche attribuite a B.: la S. Lucia della collezione Blumenthal (New York), che ricorda le sue opere più armoniose; la Natività di Gesù nella chiesa delle Ss. Flora e Lucilla ad Arezzo; tre affreschi col Martirio di Santi, nella chiesa di S. Lucchese presso Poggibonsi; il dittico con l'Annunciazione nella Galleria di Budapest, analogo a quello consimile del Museo di Berlino. Alle qualità, comuni al suo tempo, d'imitatore piacevole del Martini e dei Lorenzetti, B. aggiunge la caratteristica propria d'un ingenuo realismo, e d'un gaio colore che attraverso il tempo nulla ha perduto della sua luminosità. (V. Tav. LIII).
Bibl.: Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, II, Lipsia 1908; R. van Marle, The Development of the Italian Schools of Painting, II, L'Aia 1924, p. 483 segg.; E. Cecchi, Trecentisti senesi, Roma 1927, p. 145; F. Mason Perkins, Two Unpublished Pictures by B. d. F., in Art in America, XVI (1928), pp. 210-17.