DIAS (Diaz), Bartholomeu
Celebre navigatorei cui spetta la gloria di avere scoperto il Capo di Buona Speranza e di avere dischiuso a Vasco da Gama la via delle Indie. Era un cavaliere addetto alla corte del re Giovanni II di Portogallo quando, nel 1486, gli fu affidato il comando di una piccola squadra di due navi e una di rifornimenti con l'incarico di proseguire le esplorazioni della costa occidentale d'Africa, già ampiamente condotte dai navigatori suoi connazionali. Partito nell'agosto di detto anno o del seguente (la data ne è incerta) raggiunse il Cabo do Padrão, dove era già pervenuto nel 1484 Diogo Cão (v.), e quindi la Baia di S. Elena. Da qui, sorpreso da furiose tempeste, dovette procedere verso sud oltrepassando senza accorgersene l'estrema punta meridionale dell'Africa. Perciò, quando, ritornata la calma, cercò di riguadagnare la costa, dovette retrocedere e trovare la costa stessa spingendosi verso NE. Seguitala per un certo tratto toccò un'isoletta che denominò "di Santa Cruz" e dagli abitatori della costa adiacente tentò invano di aver notizie del favoloso Impero del Prete Gianni. Proseguendo ancora verso nord pervenne alla foce di un fiume considerevole, che egli battezzò Rio do Infante (attuale Great Fish River) dal nome del comandante della seconda nave della squadra. Quivi peraltro un movimento di rivolta dell'equipaggio, preoccupato anche della perdita della piccola nave che portava le provvigioni e stanco delle sofferenze già sopportate, l'obbligò suo malgrado a retrocedere.
Fu allora che seguendo la costa verso sud ovest si accorse di avere, senza saperlo, superato l'estemo punto meridionale dell'Africa, che egli individuò nella sporgenza rocciosa, cui, in memoria delle tempeste sofferte, dette il nome di Cabo Tormentoso, nome che Giovanni II doveva cambiare poi in quello augurale di Buona Speranza (v.). Rilevata esattamente la posizione del Capo e riunitosi alla nave creduta già perduta, ma che invece, sebbene decimata nell'equipaggio, aveva potuto trovar riparo a ridosso del Capo, la flottiglia proseguì felicemente nel suo viaggio di ritorno che nel dicembre del 1487 la ricondusse a Lisbona. Il re e la corte accolsero con grande onore l'ardito navigatore, cui si riconobbe il merito di avere scoperta la via delle Indie. Ma quande 10 anni dopo si pensò di organizzare la grande spedizione cui si affidava il compito di seguire la via ormai tracciata, il comando ne venne dato al ventottenne Vasco da Gama, mentre al D., che pure partì con la medesima spedizione, venne riserbato un più modesto incarico sulla Costa d'Oro. Nella grande spedizione inviata dal re Emanuele, sotto il comando di Pedro Alvares Cabrál (v.), per integrare l'impresa felicemente compiuta da Vasco da Gama, una delle 13 navi di cui la squadra si componeva era comandata dal D. La spedizione lasciò Lisbona l'8 marzo 1500 e, deviata dalla corrente equatoriale, fu condotta sulle coste della nuova terra sudamericana che prese il nome di Brasile. Nella traversata dell'Atlantico per raggiungere poi il Capo di Buona Speranza una furiosa tempesta la colse e quattro delle navi componenti la squadra affondarono. Fra queste era pure quella comandata da D., che perdette così la vita (1500). Della scarsa considerazione con cui parvero riconosciuti i meriti del grande navigatore la sua memoria ebbe largo compenso nell'opera del Camoes che ne rivendicò la gloria.
Bibl.: Le imprese del D. sono narrate dal Barros, Asia, Dec. 1°, e quindi da tutti gli storici della geografia. Studî recenti sono quelli di E. G. Ravenstein, The Voyaes of Diogo Cao and bartholomeu Dias, 1482-88, in Geogr. Journal, XVI (1900), che particolarmente s'indugia ad identificare i punti toccati dalla spedizione sulla sorta delle pietre commemorative (padrao) lasciatevi e di E.H. L. Schwarz, Bartholomieu Dias's Furthest East, in South Afr. Journal of Sc., IX (1912), a proposito di alcuni resti rinvenuti sul fiume Kowie.