BARTHÉLEMY, Édouard-Marie, conte di
Fratello di Anatole, nato in Angers il 21 novembre 1830, morì il 30 maggio 1888. Benché occupato in importanti funzioni amministrative e sebbene gli siano mancate una conveniente formazione critica e un concetto un po' vasto della storia, lasciò una quantità imponente di opere, di cui lo storico può utilmente giovarsi. Moltissime si riferiscono alla storia della Champagne e più particolarmente del dipartimento della Marne: notevole soprattutto la sua Histoire de la ville de Châlons-sur-Marne et de ses institutions depuis son origine jusqu'en 1789 (2ª ed., 1888). Altre riguardano la storia araldica della nobiltà francese e sono da segnalarsi, nel gran numero, i due volumi sulla Noblesse en France avant et depuis 1789 (1858) e su Les ducs et les duchés français avant et depuis 1789. Amò soprattutto aggirarsi, con devoto rispetto di cortigiano ancien régime, per i saloni delle regge francesi e sono certo tra i suoi libri più sentiti quelli che dedicò a Mesdames de France filles de Louis XV (1870) e alle Filles du Régent (1874; interessante il lungo studio ivi consacrato alla principessa di Modena, ricostruzione minuta della vita d'una corte italiana nel 700). Pubblicò con il Soulié quel colmo di infatuazione monarchica che è il Journal sur l'enfance et la jeunesse de Louis XIII dell'Héroard. Non mancano tra i suoi scritti i segni di una curiosità storica più larga (si vedano gli studî su Jean Bodin, su Omer Talon, su Gerbert, le sue edizioni delle a Øuvrez médites di La Rochefoucauld, delle memorie di J. Rogier, ecc.), ma c'è in lui sempre più marcata la mania di vivere, con la fantasia erudita, nella compagnia d'illustri dame, in salotti famosi: è stato il Victor Cousin, oltre che delle principesse reali già ricordate, di molte gentildonne dell'ancien régime.
L'elenco completo delle sue opere nel Catal. général des livres imprimés de la Bibl. Nation., VIII, Parigi 1901, coll. 162-181.