barone
Vale " grande feudatario ", in Cv I IX 5 e questi nobili sono principi, baroni, cavalieri, e molt'altra nobile gente. Non nel significato specifico del titolo feudale, ma per " grande signore ", " grande personaggio ", è presente tre volte nella Commedia, e sempre nel Paradiso: in XVI 128 la bella insegna... / del gran barone il cui nome... / la festa di Tommaso riconforta, è detto di Ugo il Grande, marchese di Toscana; in XXIV 115 è riferito invece a s. Pietro, quel baron che sì di ramo in ramo... / tratto m'avea; e in XXV 17 indica s. Giacomo apostolo, il barone / per cui là giù si vicita Galizia. L'uso di chiamar b. Gesù, i santi, o entità simboliche, è assai diffuso nel Medioevo. Cfr. per es. Tedaldi Ceneda e Feltro 9 " san Giuvanni, il gran baron Battista "; anche riferito a Cristo: Dati Difesa di D. (Scelta di prose, Venezia 1826, 131-134): " Sforzatevi di mantenervi sempre fedeli drudi del barone messer Iesu Cristo ". Nel senso di " vassallo ", " gran signore " della corte di Amore, in Fiore LXXXII 1 (Amor disse a' baroni: " I' v'ho mandato / perché convien ch'i' aggia il vostro aiuto... ") e CCXXXI 6 (Al Die d'amor ed a la madre i' bado, / e a' baron de l'oste chiamo... / d'essere lor fedele).