BARNIM
. Nome di tredici duchi di tutta o di parte della Pomerania (v.), fra il sec. XIII e il XVI. Vanno ricordati:
Barnim I, di stirpe polacca, nato verso il 1209 da Bogislao II, duca di Pomerania-Stettino, governò prima sotto la tutela della madre, poi da solo. Circondato da potenti vicini, i re danesi e i margravî di Brandeburgo, cercò di sottrarsi alle inframettenze dell'uno e dell'altro: gli riuscì col primo, ma nel 1250 dovette riconoscersi vassallo del margravio di Brandeburgo, e cedergli una parte delle proprie terre. In compenso la morte del cugino Vratislao III gli permise di unire ai suoi dominî anche il resto della Pomerania. Promosse validamente la colonizzazione germanica nelle sue terre, appoggiato in questo dai proprietarî fondiarî e dal clero, ch'era in gran parte d'origine tedesca. Dopo la sua morte (1278), la Pomerania tornò a essere divisa in due ducati distinti, di Stettino e di Wolgast.
Barnim III, detto il Grande, nipote del precedente, nacque verso il 1303. Fu assunto nel 1320 al governo dal padre Ottone I, duca di Pomerania-Stettino, e prese parte, quale alleato dell'imperatore Carlo IV di Lussemburgo, alle guerre di lui contro la casa bavarese di Wittelsbach, divenuta allora erede della marca di Brandeburgo; l'esito vittorioso della guerra portò all'indipendenza della Pomerania, in quanto i suoi duchi furono sottratti alla dipendenza feudale dei margravî di Brandeburgo e riconosciuti dipendenti direttamente dall'Impero (1338). Morto il padre, nel 1344, e rimasto unico duca di Pomerania, riprese la lotta contro il Brandeburgo, appoggiando il Pseudo Valdemaro, che si vantava d'essere il redivivo margravio, ultimo della casa degli Ascanî di Brandeburgo. Ma quando Carlo IV si riaccostò ai Wittelsbach e l'impostore fu smascherato, B. si riconciliò con i nemici, per non essere messo da parte nella sperata spartizione della marca di Brandeburgo. Ebbe così, nel 1354, la parte orientale dell'Ukermark. Morì nel 1368.
Barnim XI. - Figlio di Bogislao X, duca di Pomerania-Stettino, governò dapprima (1523) col fratello Giorgio, poi, dopo la morte di questo, col nipote Filippo. Ebbe importanza nella storia della Pomerania per avervi favorito decisamente la Riforma, sotto l'influsso di un amico di Lutero, il Bugenhagen; entrò anche nella lega di Smalcalda, ma non prese parte alla guerra. Morì nel 1573.
Bibl.: M. Wehrmann, Gesch. von Pommern, voll. 2, Gotha 1919-21.