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BARISANO da Trani

di Mario Salmi - Enciclopedia Italiana (1930)
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BARISANO da Trani

Mario Salmi

Fonditore in bronzo della seconda metà del sec. XII, famoso in tutto il Mezzogiorno, a giudicare dalle tre opere che si conservano di lui a Trani, a Ravello e a Monreale, tre porte adorne di pannelli e di cornici di bronzo applicate all'ossatura di quercia.

La porta di Trani (la più antica, del 1175 circa) che chiude il portale maggiore del Duomo, è centinata e divisa in trentatré scomparti con bassorilievi recanti draghi e leoni, figure di guerrieri e di santi, gli apostoli, la vergine col Bambino e scene religiose come il Pantocratore entro una aureola ellittica coi simboli degli evangelisti, la Deposizione dalla croce e la Discesa al Limbo, figure e scene talora ripetute.

Rettangolari e più ampie, di cinquantaquattro scomparti, sono le imposte che decorano la cattedrale di Ravello, col nome del committente Sergio Muschetola e la data 1179, con molte delle figurazioni stesse notate a Trani e con ripetizioni anche maggiori: dodici formelle hanno i draghi e i leoni, e due volte sono ripetute alcune delle immagini nonché tutte le scene surricordate. La traccia di curvatura nelle formelle finali c0n angeli adoranti è prova che il loro modello aveva prima servito a qualche porta centinata e che l'artista riutilizzava gli stampi di cui era provvista la sua bottega.

Procedimento non diverso egli seguì nella porta del duomo di Monreale, a lato di quella maggiore fusa da Bonanno Pisano nel 1186. Nelle imposte, di soli ventotto scomparti, B. omette le ricche fasce di contorno delle opere precedenti; ma colloca otto degli apostoli, simili a quelli di Trani, sotto edicole arcuate di carattere pugliese, ripete due volte la Maiestas Domini, tutte le altre scene e alcune delle figure delle porte precedenti (due formelle furono sostituite nel sec. XVI dagli stemmi in bronzo di un arcivescovo Roano).

Nel complesso B. è soprattutto un decoratore fastoso che trovò le sue fonti nella scultura di Terra di Bari, in avorî saraceni e bizantini, e che unisce, senza alcun concetto organico, elementi sacri e profani. Nelle composizioni religiose egli segue l'iconografia bizantina valendosi di stampi tratti probabilmente da avorî, con un fare morbido e pittorico. Negli ornati s'indugia con gustosa minuzia in particolari mirabili ed è più netto e preciso, ha tendenze plastiche le quali accentuano, nel contrasto delle luci e delle ombre, il rilievo delle cornici, ha cioè qualità di tecnico attento, e, per il suo tempo, ammirevole. (V. Tav. XXI e XXII).

Bibl.: A. Muñoz, in Thieme Becker, Künstler-Lexikon, III, Lipsia 1909 (con la bibl. precedente); P. Toesca, Storia dell'arte italiana, I (Il Medioevo), Torino 1927, pp. 1108-09.

Vedi anche
Enrico VI imperatore Figlio (Nimega 1165 - Messina 1197) di Federico I Barbarossa e di Beatrice di Borgogna. Fu re di Germania e imperatore del Sacro romano impero (1191). Grazie al matrimonio (1186) con Costanza d'Altavilla, dominò Sicilia e di Puglia e tentò di estendere la sua potenza anche in Oriente; ma le continue ... Trani ). - Cognome di una famiglia ebraica originaria della città pugliese. Isaia il Vecchio (Trani 1180 circa - Venezia 1250 circa), figlio di Mali, noto come Rid, fu poeta liturgico e autore di glosse talmudiche (Tosafot Rid);il nipote Isaia il Giovane (seconda metà del sec. 13°), figlio di Elia, fu anch'egli ... arte bizantina Arte dell'Oriente cristiano. Si sviluppò dal 4° al 14° sec., avendo come centro d'irradiazione Costantinopoli. Nacque dalla sintesi tra le tradizioni classiche, vive in tutta la parte orientale dell'Impero romano, e le più antiche tradizioni prettamente orientali, che sopravvivevano nelle zone interne ... avorio Forma differenziata della dentina (➔ dente), che costituisce le zanne degli elefanti o quelle di tricheco e d’ippopotamo o anche di mammut e mastodonte ( a. fossile). È costituito per 57-60% da sostanze minerali, principalmente fosfato tricalcico, e per 43-40% da sostanza organica. Ha densità di circa ...
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