BARGILIA (Βαργύλια)
Città dell'Asia Minore sulla costa della Caria, chiamata anche Andanus. La forma Barbilia di taluni autori sembra errata. D'origine caria, essa fu compresa tra i suoi dominî da Filippo V di Macedonia, e quindi nel 197 a. C. passò ai Romani, che la dichiararono in seguito città libera.
La città sorgeva su di una penisoletta che oggi si chiama Asarlïk, separata dalla costa del Sinus Bargylieticus da una lunga e stretta baia. Sono state riconosciute all'intorno rovine di un muro ciclopico alto circa sette metri e, nell'interno, di un tempio con colonne corinzie dedicato probabilmente ad Artemide, onorata, come nella vicina Iasos, di culto speciale. Sul fianco orientale della collina del tempio poggia il teatro che misura m. 48,40 all'apertura dell'orchestra davanti alla scena. La sua monetazione va dal sec. I a. C. a Geta.
Bibl.: Laborde, Voyage de la Syrie et de l'Asie Mineure, Parigi 1837-38, p. 49; Texier, Descr. de l'Asie Mineure, Parigi 1839, p. 637; Leake, Asia Minor, Londra 1828, p. 229; C. T. Newton, Travels and discoveries in the Levant, Londra 1865, p. 57 seg.; G. Guidi, in Annuario della Scuola archeologica di Atene e delle Missioni italiane in Oriente, IV-V (1921-22), Bergamo 1924, p. 359 segg.; J. B. Head, Historia numorum, 2ª ed., Oxford 1911, p. 612; W. Ramsay, Hist. geogr. of Asia Minor, Londra 1890, p. 423 segg.