BARDOTTO (lat. scient. Equus caballo-asinus, hinnus, hinnulus; fr. bardot; sp. burdégano; ted. Maulesel; ingl. hinny)
Ibrido, infecondo sia nei maschi sia nelle femmine, risultante dall'accoppiamento dell'asina con il cavallo.
Il bardotto è, in generale, più piccolo del mulo (circa m. 1.30-1.40 di altezza al garrese); ha la testa fine, ben proporzionata, rassomigliante molto a quella del cavallo; le orecchie relativamente piccole sono tenute diritte, le sopracciglia e le arcate orbitali sono alquanto salienti; le narici, molto dilatate, presentano la falsa narice diverticolata. La criniera abbastanza fornita, lascia cadere i crini ad uno dei lati del collo, il dorso e i reni sono diritti e taglienti, la groppa è stretta, affilata in dietro; la coda è fornita di crini lunghi e folti dalla base; i piedi sono piccoli, con zoccolo alto e stretto, rassomigliante più a quello dell'asina che a quello del cavallo; gli organi genitali sono molto sviluppati e molto appariscenti sono i falsi capezzoli a lato del prepuzio. La pelle è sottile, i peli di tinta isabella; le castagne hanno la forma di placche callose sottili e raramente mancano al tarso.
L'indole, la voce, la costituzione, le buone qualità e i difetti sono gli stessi di quelli che si osservano nel mulo.
Si ritiene che nel bardotto prevalgano i caratteri esterni del cavallo; i caratteri dell'asino, invece, sarebbero mantenuti nello scheletro, nella sobrietà, nella resistenza al lavoro, ecc. Il bacino rassomiglia più a quello del cavallo che a quello dell'asino.
Le vertebre lombari spesso sono in numero di sei; ma non si esclude che alcune volte possano essere soltanto cinque.
Nel maggior numero dei soggetti esaminati dai tecnici è dimostrato che non esiste una completa fusione dei caratteri dei genitori. Se la conformazione scheletrica degli arti in alcune ossa (ossa metacarpee rudimentali, tibia, ultima falange) ricorda il cavallo, in altre (scapola, omero, radio e cubito, ossa del carpo, femore, metatarso e le prime due falangi) è presa principalmente dall'asino.
Poche sono le regioni dove si alleva il bardotto e poche le femmine asinine che si addicono a questa speciale produzione. In Spagna, nel Portogallo, nell'Italia meridionale e specialmente in Sicilia, il bardotto è alquanto comune e sostituisce vantaggiosamente il mulo nei trasporti a basto e in località alpestri e di difficile accesso. Il suo prezzo alquanto inferiore a quello del mulo e le sue limitatissime esigenze alimentari, lo fanno preferire dal contadino agricoltore, sostituendolo al comune asinello, che non avrebbe per speciali lavori una sufficiente attitudine e resistenza.
Bibl.: M. Baron, Méthodes de reproduction, Parigi 1888; N. Chicoli, Allevamento dei muli, Palermo 1888; Ch. Cornevin, Traité de zootechnie générale, Parigi 1894; P. Dechambre, Zootechnie générale, parigi 1900; A. Sanson, Traité de zootechnie, Parigi 1900; F. Tucci, Il mulo e la produzione mulattiera in Italia, Casale Monferrato 1922.