barchiano
s. m. e agg. Dell’economista e politico italiano Fabrizio Barca.
• E c’è chi mette dei paletti. Come il presidente della Toscana Enrico Rossi: «Bisogna stabilire che chi fa il premier non fa il segretario di partito». Quanto a [Matteo] Renzi, «come segretario del Pd lo vedo uno come tanti altri. Il rischio è che diventi un’ossessione. Personalmente sono rossiano: né barchiano e né renziano». (Alessandro Trocino, Corriere della sera, 25 aprile 2013, p. 12, Primo Piano) • Quanto al futuro del Pd lo stesso [Enrico] Rossi ha affermato di volere un partito «più strutturato» e meno leaderistico «non sono né barchiano né renziano, sono rossiano ‒ ha aggiunto ‒ nel senso che rivendico il diritto di dire la mia, e quando ci saranno le mozioni e i candidati mi collocherò. La mia storia e la mia tradizione dice che sono uomo di sinistra consapevole che un partito plurale come il Pd lo si guida dal centro». (Osvaldo Sabato, Unità, 28 aprile 2013, p. 27, Firenze) • Intanto il Pd, principale assente dalla sua compagine, ospita oggi Fabrizio Barca. L’ex ministro porta a Napoli il tour con il quale sta spiegando a dirigenti e militanti il suo progetto di partito. Saranno in tanti ad andarlo a ascoltare oggi alle 15.30 al Maschio Angioino. Non solo Francesco Nicodemo, giovane ex rottamatore che gli ha organizzato l’evento, e Marco Rossi-Doria, suo collega nel precedente governo, ma anche segretari, consiglieri, parlamentari, forse anche Antonio Bassolino, certamente Paola De Vivo, «barchiana» della prima ora, reduce dalla mancata convocazione in giunta, che era stata proposta invano al sindaco dall’ex assessore Sergio D’Angelo. (Roberto Fuccillo, Repubblica, 24 maggio 2013, Napoli, p. I).
- Derivato dal nome proprio (Fabrizio) Barca con l’aggiunta del suffisso -(i)ano.