BARBUTA
. L'Angelucci (Documenti inediti per la storia delle armi da fuoco italiane) definisce la barbuta come una "specie di elmo da guerra tutto chiuso, di ferro o d'acciaio, senza cresta e senza cimero, qualche volta con barbozza e visiera mobile e completa". G. Grassi (Diz. milit.) scrive che le barbute avevano sul davanti una ventaglia da aprirsi e chiudersi secondo la necessità.
In un documento dell'archivio di Siena (Libro dei casseri, 1356-1363, in Angelucci, op. citata) sono ricordate barbute di maglia, barbute con la maglia, e barbute con e senza camaglio: dal che può dedursi che si avessero e si usassero coperture di capo fatte alcune a barbuta o a cappuccio interamente di maglia di ferro, altre a barbuta di lamiera di ferro per la parte aderente alla testa e per il resto di maglia.
Viollet-le-Duc scrive che la barbuta era "une salade d'une forme usitée surtout en Italie, et qui laissait voir la barbe..." e dà alcuni esempî: ne riproduciamo uno (figura 2) che, secondo l'autore francese, rappresenterebbe la forma più semplice di tale copricapo indicata anche col nome di "grande bacinetto". Viollet-le-Duc continua affermando che mentre le barbute italiane erano di forma semplice, le barbute tedesche ebbero nasale e camaglio (fig. 1). Egli non parla della visiera più o meno completa come l'Angelucci e il Grassi.
Finalmente va aggiunto che gli scrittori francesi designano anche col nome di barbuta quella parte amovibile dell'elmo o della celata che noi chiamiamo barbotto o barbozzo.
In conclusione: la grande cervelliera o segreta italiana con camaglio, detta piccolo bacinetto dai Francesi, era qualche volta, nei documenti italiani, detta barbuta; quando costituì un tipo di armatura a sé (fine del sec. XIII e principio del XIV) da noi prese definitivamente il nome di barbuta, avesse o no barbozza e visiera mobile; poi perdette questo nome per assumere quello di celata.
Il nome di barbuta passò anche a indicare nel sec. XIV il soldato a cavallo o a piedi fornito di barbuta.
La fig. 3 riproduce una bella armatura da barbuta (soldato) conservata nel museo Stibbert di Firenze. Ha barbuta, corazza con petto ricoperto di velluto, spallacci guerniti di alti guardagoletta, panziera, guardareni a lame snodate, cosciali d'una piastra sola, ginocchietti ornati da frangia di maglia e schiniere mozze.