Barberini
Famiglia, originaria probabilmente di Barberino in Val d’Elsa, stabilitasi sin dal sec. 13° a Firenze (dove partecipò attivamente alla vita politica e fu della fazione antimedicea) e nel 1530 trasferitasi a Roma con Antonio, strenuo difensore dell’ultima Repubblica. A Roma i B. seppero assumere, con Raffaello e segnatamente con Francesco, posizione così eminente da portare alla tiara, col nome di Urbano VIII, il loro congiunto Maffeo. Ma la rapacità dei B. nello sfruttare i vantaggi della tiara, il saccheggio dei monumenti antichi per le loro costruzioni, cui sembra alludere il celebre detto «quod non fecerunt barbari, Barberini fecerunt», e le ulteriori complicazioni internazionali con la guerra di Castro resero inviso il loro nepotismo e, alla morte di Urbano VIII, i B. dovettero fuggire da Roma. Ma la protezione di Mazzarino, che non esitò a far attaccare Orbetello, valse loro un ampio perdono da parte di Innocenzo X. Assestata la loro posizione romana, tra l’altro grazie al matrimonio tra Maffeo B. e Olimpia Giustiniani, nipote di Innocenzo X, i B. entrarono trionfalmente nella vita principesca italiana, mentre un grosso prestito, fatto alla Repubblica di Venezia durante la guerra di Candia (1662), otteneva alla famiglia l’iscrizione al patriziato di Venezia. Estinte a poco a poco le discendenze dirette, subentrò ai B., per via di adozione, Urbano Colonna (sec. 18°), la cui discendenza diretta si estinse nel 1893 con Maria B. Colonna, che trasmise i propri titoli al marito, marchese Luigi Sacchetti. Sussiste ancora il ramo cadetto dei B. Colonna di Sciarra.