BARBARIGO, Gregorio, beato
Nacque in Venezia il 6 settembre 1625 da Gianfrancesco e da Lucrezia Leoni; terminati gli studî di filosofia e giurisprudenza a Padova, seguì Alvise Contarini, a Münster. Tornato a Venezia fu eletto Savio agli Ordini; ma desideroso d'entrare nel clero, se ne consigliò a Roma col cardinale Fabio Chigi; quindi compiuti gli studî di teologia e conseguita la laurea in utroque iure, nel dicembre 1655, fu ordinato prete a Venezia. Quando il Chigi divenne papa col nome di Alessandro VII volle il B. a Roma (marzo 1656), e lo creò suo prelato domestico. Scoppiata la peste, gli commise la sorveglianza di Trastevere; l'anno seguente il 10 luglio il papa gli conferì la diocesi di Bergamo; il 27 marzo del 1658 il B. fece il suo ingresso in diocesi. Il 5 aprile 1660 Alessandro VII lo creò cardinale; nel 1663 lo volle a Roma di nuovo, e nell'aprile 1664 lo trasferì alla sede di Padova, vacante per la morte di Giorgio Corner, dove il B. esplicò una zelante attività pastorale.
A Padova, città universitaria, volle che il seminario assurgesse a centro di studî ecclesiastici degno del luogo. Lo trasferì quindi nel 1669 nel soppresso monastero del Vanzo, e vi mise ogni cura per renderlo ampio, capace e adatto. Istituì perciò nel 1684 accanito al seminario anche una tipografia propria per la pubblicazione dei libri necessarî alla scuola; la quale divenne ben presto una delle prime d'Italia, e fu provvista non soltanto di caratteri greci, ma anche arabi, ebraici, siriaci ed armeni: giacché il B. istituì pure gli studî delle lingue semitiche, sia per preparare missionarî all'Oriente, sia per addestrare i seminaristi negli studî biblici; volle inoltre la filosofia condotta sui testi originali di Aristotele, la storia ecclesiastica sul metodo del Baronio e dello Spondano, la teologia su S. Tommaso e sulle opere del Petavio. Nel 1690 egli pubblicava le sue Regulae Studiorum, le quali sebbene compilate sul modello della Ratio studiorum dei gesuiti, rappresentano la somma di una illuminata esperienza personale in relazione all'istituto a cui erano destinate.
Il Barbarigo prese parte nel 1667 al conclave dal quale fu eletto Clemente IX, e a quello del 1669 donde uscì Clemente X. Nel conclave del luglio 1676 alcuni cardinali pensarono di farlo eleggere papa; ma il B. favorì la candidatura del cardinale Odescalchi. Questi infatti riuscì papa col nome di Innocenzo XI, e ritenne a Roma il B. sino al 1680. Nel conclave del 1689 parve che la sua elezione fosse sicura; questa volta egli favorì la caudidatura del cardinale Ottoboni, che fu Alessandro VIII. Durante il lungo conclave di cinque mesi che si ebbe dopo la morte di questo pontefice, il B. raccolse in uno scrutinio ben 35 voti, e sarebbe stato papa, se avesse fatto pressioni per esserlo. Ritornò a Padova dopo l'elezione di Innocenzo XII (1690) e vi morì il 18 giugrio 1697. Il 6 luglio 1761 papa Clemente XIII pubblicò il decreto della sua beatificazione.
Bibl.: Ciacconio-Oldoino, Vitae Pontif. Romanor. ecc., IV, Roma 1677, p. 749; A. Ricchini, De Vita ac rebus gestis B. Gregorii Barbadici, Roma 1761, Ragguaglio della vita, virtù e miracoli del B. Gregorio B., Roma 1871; G. Alessi, Vita del B. Gregorio card. B., Padova 1897; Il Seminario di Padova, Padova 1911, pp. 49-180; G. Bellini, La Tipografia del Seminario di Padova, Padova 1927; Analecta Bolland., XVII, p. 264; XVIII, pp. 303 segg.