HEPWORTH, Barbara
Scultrice, nata il 10 gennaio 1903 a Wakefield, Yorkshire, studiò scultura al Royal College of Art di Londra; durante un soggiorno di tre anni in Italia abbandonò la plastica per la scultura vera e propria; e da allora l'abilità tecnica la conoscenza e l'amore per il materiale, pietra o legno che sia, sono alla base della sua arte. Nel 1928 tenne la prima personale a Londra e in seguito ha esposto in Europa (tra l'altro, 1950, alla XXV Biennale di Venezia) e negli S. U. A. Dal 1939 ha lasciato Londra e risiede a St. Ives in Cornovaglia.
Rappresentante della tradizione astratta organica di Brancusi, Arp e Moore, l'arte della H. è forse più legata a quella costruttivista di Gabo per la base strettamente geometrica del suo stile. Mentre le forme di Brancusi intendevano essere il simbolo di una idea, quelle della H. sono l'idea stessa: "contrariamente ai realisti" scriveva B. H. nel 1952, "io ritengo che i significati in scultura emergono più intensamente quando sono espressi dal linguaggio muto della scultura stessa. Se lo scultore stesso potrà integrarsi con quanto lo circonda e con la sua comunità, la sua opera avrà maggiori probabilità di sviluppare la poetica che è il suo libero e positivo contributo alla società". Già dal 1934 la scultura di B. H. rivelava più che altro interesse per i rapporti tra varie forme nello spazio, una meravigliata e ferma contemplazione del mistero della natura. Dal 1947 si nota nella sua opera un ritorno verso forme antropomorfe; primo documento, la serie di bellissimi disegni di chirurghi e infermiere nella camera operatoria (1948-49).
Tanto nelle sculture monumentali (si noti il costante motivo della verticalità, in contrasto con l'orizzontalità predominante nell'opera di H. Moore) come Contrapuntal forms (eseguite, 1950, per il Festival of Great Britain, ora nella nuova città di Harlow, Essex), o Figure in a landscape (1952, Smith College, Northampton, Mass.) che nelle opere di piccolo formato, come Cosdon Head (1949, Birmingham, galleria municipale), o Piercedf orm (1949, Londra, Coll. L. R. Strass), Rock form (1951; St. Ives, Borough Council), Form enclosed (1951-52), Figure (1952), ecc., è interessante notare il nuovo valore acquisito dai buchi che non servono più ad allargare il volume della massa stessa, ma, aiutati anche dalla sapiente disposizione delle corde tese, acquistano valore in sé stessi, spesso suggerendo la forma umana, spesso indicando un'altra forma contenuta nella maggiore, e il più delle volte rapporti tra spazio e luce entro la figura stessa. Vedi tav. f. t.
Bibl.: B. Hepworth, Carvings and drawings, introduz. di H. Read, Londra 1952 (con completa bibliografia); B. Hepworth, Retrospective exhibition 1927-54, Whitechapel art gallery, Londra 1954; A. de Lange, B. Hepworth europäische Bildhauer, Amsterdam 1958.