BARALT Y MONTUFAR, Rafael María
Scrittore venezuelano, nato a Maracaibo il 3 luglio 1810, morto il 2 gennaio 1860. La rivoluzione del 1830 l'obbligò a interrompere la carriera scientifica e a consacrarsi momentaneamente a quella delle armi. Nel 1841 si trasferì a Parigi, poi, nel 1843, passò in Spagna con una missione diplomatica. Acquistò subito la cittadinanza spagnola e incominciò a prendere parte alla vita politica; fu successivamente progressista, poi democratico e infine si iscrisse alla Unión Liberal. Per i suoi meriti fu assunto a impieghi importanti nell'amministrazione: nel 1853 divenne accademico numerario della Reale accademia della lingua spagnola.
Le sue principali opere sono: Historia de Venezuela hasta 1830, in collaborazione con Ramón Dieste (Parigi 1841-43), opera di giovinezza, priva d'imparzialità se pur ricca d'informazione; Antología Española (Madrid 1848); Programas Políticos, due serie di fascicoli suoi e di Nemesio Fernández Cuesta (Madrid 1849); Estudio sobre Donoso Cortés, (1853) in cui il B. si oppone alle teorie del tradizionalismo e del neocattolicismo francese; Poesías (Curaçao 1888); Poesías escogidas, preparate da lui stesso per la pubblicazione a cura dell'Accademia; Letras Españolas, articoli raccolti nel 1918 a Madrid; Diccionario matriz de la lengua castellana, non finito.
La sua poesia costituì una reazione contro il romanticismo in ritardo e un ritorno alle scuole salmantina e andalusa, secondo una precettistica di tendenze classicheggianti: più che un poeta egli fu, secondo l'espressione di Menéndes y Pelayo, "un grammatico che si esercita nella tecnica retorica". Il suo neo-classicismo servì soprattutto a conservare certe tradizioni metriche d'origine castigliana. Accanto alla declamatoria sua poesia su motivi eroici, esiste tuttavia una migliore sua poesia in tono minore, intimo: e ne è un bell'esempio A una flor marchita. Come prosatore, invece, è puro ed efficace, con lessico abbondante, schietto e preciso.
La sua opera fondamentale è di carattere filologico, il Diccionario de galicismos (Madrid 1855), che fu per lungo tempo come un codice autorevole contro l'infranciosamento della lingua avvenuto nel sec. XIX, e, sebbene manchi di una rigida impostazione scientifica, è ancora oggi di utile consultazione.
Bibl.: J. A. Losada Pineres, Semblanzas Zulianas, Caracas.