BANJA LUKA (A. T., 77-78)
LUKA Città della Bosnia (Iugoslavia), la seconda per numero di abitanti; capoluogo del banato del Vrbas. Il nome deriva per la prima parte indubbiamente dai bagni (serbocroato banja) di acque solforose, che vi si trovano, già noti al tempo dei Romani. È situata nella parte settentrionale della Bosnia a 44°46′ lat. N. e 17°10′ long. E., a 163 m. s. m. Si stende all'incirca per un km. di larghezza e 6 di lunghezza sulle due rive del fiume Vrbas, poco prima che esso riceva alla sua destra il Vrbanja. In questo punto d'incontro le due valli, per l'innanzi strette e aspre, concorrono a formare una larga conca pianeggiante, la quale, pur lievemente restringendosi, prosegue per una trentina di km. sino a confluire nell'ampia valle della Sava circa a metà distanza tra Zagabria e Belgrado: questa posizione rende Banja Luka uno dei pochi centri interni della Bosnia facilmente raggiungibili dalla naturale direttrice della Sava. La città oggi è attraversata dalla importante strada da Bosanska Gradiška sulla Sava a Jajce nella valle del Vrbas, ed è capolinea della ferrovia a scartamento normale, che, movendo dalla linea della Sava a Sunja, risale l'Una sino a Novi, indi, piegando lungo il Sana e i suoi minori afluenti, penetra nella valle del Vrbas poco sotto Banja Luka.
La popolazione raggiunge i 18.000 ab. (censimento 1920), in maggioranza Slavi, salvo un migliaio di Ebrei. Lingua comune è il serbocroato, ma la popolazione resta divisa profondamente dalla religione: dalle statistiche ultime appare che la maggioranza è serba-ortodossa (½), circa i 2/6 sono maomettani e 1/6 cattolici. Sino a poco tempo fa maggiore influenza avevano i maomettani. L'aumento della popolazione durante l'occupazione austro-ungarica è stato rilevante: nel 1879 la città aveva circa 11.000 ab., cresciuti nel 1895 a 14.812; ma la sua composizione mostra modificazioni gravi e interessanti: il censimento del 1879 dava infatti 6472 musulmani contro 1893 ortodossi e 1006 cattolici, quello del 1895 rispettivamente 7524, 2775 e 2882.
Anche i più notevoli monumenti di Bania Luka sono musulmani: le moschee (in numero di 45 prima della guerra), fra le quali emerge la Ferhadija, costruita da Ferhad Pascià nel 1527, dotata di 5 cupole e 2 minareti, il Konak, il Castello, ecc. Dal 1926 Banja Luka ha una pregevole cattedrale ortodossa in stile bizantino.
Banja Luka si trova nell'area di contatto fra una zona ad economia prevalentemente agricola (nella parte collinosa a nord) e una ad economia prevalentemente pastorale e forestale (nella parte montana a sud): la città servì quindi soprattutto come mercato di scambio. Già al tempo dell'occupazione austro-ungarica vi sorsero alcune industrie, specialmente quella del legno, poi sottoposte a dura crisi dalla guerra. Oggi vi si notano una manifattura di tabacchi e una grandiosa segheria, oltre a minori officine. Sfruttati sono anche i bagni termali e alcune fonti salutari situate nei dintorni.
Banja Luka è sede, oltre che del bano, di un vescovo cattolico e di un metropolita ortodosso, di tribunale di prima istanza, ecc. La città conta inoltre notevoli e numerosi istituti di istruzione elementare e media.