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BRAZZI, Bandino

di Lino L. Ghirardini - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 14 (1972)
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BRAZZI, Bandino (Bandin di Braci, Bandin dei Bracy, Bandinus de Brazis)

Lino L. Ghirardini

Notaio del secolo XIV, padovano di nascita e cittadinanza, figlio del notaio Angelo, esplicò un'intensa attività notarile, in atti sia pubblici sia privati, nella seconda metà del secolo, durante e anche per conto della Signoria di Francesco il Vecchio e Francesco Novello da Carrara.

Uno dei suoi primi atti risale al 2 marzo 1364; ma egli non dovette tardar troppo ad ascendere nella pubblica considerazione, dal momento che nell'anno 1380 fu prescelto per l'impegnativo incarico di stendere la relazione delle varie adunanze per le difficili trattative di pace che gli ambasciatori delle potenze belligeranti della guerra di Chioggia tennero a Cittadella nello stesso anno. E quando, il 20 ag. 1381, venne stipulata in Padova la pace fra i collegati del Carrarese Francesco il Vecchio e la Signoria di Venezia, il B. fu chiamato a redigere il compromesso della pace con gli ambasciatori veneziani.

Dopo un tranquillo periodo di operosità, il B. si trovò coinvolto nel gravi sinistri della guerra condotta da Francesco Novello, tenacemente mirante a riacquistare la città di Padova che aveva dovuto abbandonare due anni prima (appena succeduto al padre, in seguito a sua rinuncia, il 29 giugno 1388) per la dichiarata ostilità dei Visconti e dei loro alleati. Nel giugno 1390 le truppe carraresi rientrando in città si diedero al saccheggio, cui non sfuggì neppure la casa del Brazzi. Ma rieletto Francesco Novello signore di Padova, i rapporti del B. col Carrarese non dovettero restare troppo turbati per il pur grave danno subito per colpa delle sue milizie, poiché nel 1395 egli divenne cancelliere ufficiale della Signoria, incarico di altissimo prestigio. Continuò ancora la sua attività notarile per alcuni anni: uno degli ultimi atti da lui rogati è datato al 13 apr. 1399. La data della sua morte, che si ignora, deve pertanto ritenersi con grande probabilità di ben poco posteriore al 1399.

Fonti e Bibl.: G. e B. Gatari, Cronaca carrarese, in Rer. Ital. Script., 2 ed., XVII, I, 1, a cura di A. Medin e G. Tolomei, pp. 194 n., 207, 215, 422 s.; G. B. Verci, Storia della Marca Trivigiana e Veronese, XV, Venezia 1790, Appendice, doc. 1759, pp. 74, 112; A. Gloria, Monunumenti dell'università di Padova (1318-1405), II, Venezia 1884, ad Indicem;V. Lazzarini, Due documenti della guerra di Chioggia, in Nuovo arch. veneto, XII (1896), 1, pp. 137-47; S. Mitis, La Dalmazia ai tempi di Lodovico il Grande, in Ann. dalmatico, IV (1887) p. 131.

Vedi anche
da Carrara (o Carraresi). - Famiglia signorile di Padova; discendente da liberi proprietarî allodiali insediati nel Conselvano e nel Piovado di Sacco (11º sec.), costituì dapprima (sec. 12º) la propria signoria comitale con centro al castello, da cui prese il nome. Raggiunta la maggiore floridezza con Iacopino ... Francésco II da Carrara signore di Padova Francésco II da Carrara signore di Padova (detto Novello). - Signore di Padova (Padova 1359 - Venezia 1406); successo nel 1388 al padre Francesco I, dopo pochi mesi dovette rinunciare al suo stato in favore di Gian Galeazzo Visconti. Dopo un vano tentativo di riacquistarlo con l'aiuto di Firenze, vi ... Francésco I da Carrara signore di Padova Francésco I da Carrara signore di Padova (detto il Vecchio). - Signore di Padova (Padova 1325 - Monza 1393); governò dal 1350 con lo zio Iacopino, poi dal 1355 da solo, promovendo una politica di espansione: occupò nel 1361 Feltre e Belluno, ma, assalito dai Veneziani (1372), dovette concludere una pace ... dalmatico Antica lingua neolatina che, parlata nel Medioevo in Dalmazia, si è conservata fino alla seconda metà del 15° sec. a Ragusa e più a lungo nella città di Veglia. Oltre alla documentazione del veglioto, è nota dai documenti che ne registrano parecchi elementi soprattutto lessicali, e dalle parole che le ...
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