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Banca d'Italia

Dizionario di Economia e Finanza (2012)
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Banca d'Italia


Banca d’Italia  Banca Centrale della Repubblica Italiana.

Le origini

Nata nel 1893, come società per azioni, dalla fusione della Banca Nazionale nel Regno d’Italia, della Banca Nazionale Toscana e della Banca Toscana di Credito, ebbe il privilegio dell’emissione di moneta, insieme al Banco di Napoli e al Banco di Sicilia. Nel 1894, le fu affidato il servizio di tesoreria provinciale dello Stato. Dopo la crisi inflazionistica seguita alla Prima guerra mondiale, fu approvato il d. legisl. 812/1920 al fine di conseguire la stabilizzazione della lira (a coronamento del risanamento finanziario), stabilendo l’unificazione dell’emissione monetaria e assegnando alla B. d’I. le riserve in oro, le divise e i crediti verso lo Stato dei Banchi di Napoli e di Sicilia. Il 21 dicembre 1927 fu abolito il corso forzoso, in atto dal 1915, e la B. d’I. fu obbligata a convertire in oro o in divise equiparate i biglietti alla nuova parità. Nel 1926 le fu affidata la gestione delle stanze di compensazione.

La riforma bancaria del 1936

In seguito alla riforma del 1936, la B. d’I. assunse la fisionomia d’istituto di diritto pubblico e banca centrale. A essa furono conferite dallo Stato particolari funzioni pubbliche nel settore del credito. L’ordinamento del 1936 stabiliva che il capitale della B. d’I. fosse sottoscritto per quote dalle casse di risparmio, dagli istituti di credito di diritto pubblico, dalle banche di interesse nazionale e dagli istituti di previdenza e di assicurazione. Come banca centrale essa fu abilitata a effettuare operazioni attive di sconto e anticipazione soltanto con istituti di credito, sia direttamente sia attraverso gli organismi a essa collegati (Istituto mobiliare italiano, Ufficio italiano cambi ecc.). Furono rafforzati i suoi poteri nel controllo del settore del credito, nonché del mercato della moneta, delle valute e dei capitali. Si ampliarono le funzioni di tesoreria provinciale dello Stato, eliminando la dotazione minima di cassa da parte del ministero del Tesoro.

Dal secondo dopoguerra a oggi

Soprattutto dal 1946 la B. d’I. svolse un ruolo di primo piano nella gestione della politica economica in Italia, anche grazie al prestigio acquisito nella capacità di elaborare studi e proposte d’indirizzo e alla statura dei suoi vertici. Importanti interventi restrittivi furono adottati dalla B. d’I. nel 1947 e nel 1963. Nel 1974, essa concordò con il Fondo monetario internazionale misure per fronteggiare la stagflazione (➔) dopo il primo shock petrolifero. Nel 1981, il cosiddetto ‘divorzio’ dal Tesoro sospese l’obbligo per la B. d’I. di acquistare i BOT (Buoni Ordinari del Tesoro) non sottoscritti in asta dai privati. Negli anni 1980-90 la B. d’I. ha conquistato autonomia dal Tesoro nella gestione della politica monetaria, concorrendo attivamente alla costruzione del sistema monetario europeo. Per effetto del d. legisl. 43/1998, la B. d’I. è entrata a far parte integrante del Sistema Europeo delle Banche Centrali (SEBC), con rilevanti mutamenti nelle sue funzioni. Dal 1° giugno 1998, con l’ingresso dell’Italia nella moneta unica europea, la B. d’I. concorre alle decisioni della politica monetaria nell’area dell’euro,  la cui gestione della politica monetaria è prerogativa della Banca Centrale Europea (BCE), ed espleta gli altri compiti che le sono attribuiti come banca centrale componente dell’Eurosistema (➔). Nel 2010 si è completata la riforma della rete bancaria, avviata nel 2008, ispirata a principi di specializzazione delle strutture presenti sul territorio, con la chiusura di 39 filiali nei diversi capoluoghi di Provincia. La B. d’I. ha sede a Roma (Palazzo Koch a via Nazionale, 91) e, dal 1979, ha visto avvicendarsi nel ruolo di governatori C. A. Ciampi (1979-93), A. Fazio (1993-2005), M. Draghi (2005-11), I. Visco (2011). Al 2011, la B. d’I. dispone complessivamente di 64 filiali sparse in tutto il territorio nazionale.

Statuto e ruolo

Lo statuto della B. d’I. contempla i seguenti organi: l’assemblea generale dei partecipanti, il consiglio superiore, composto di 14 membri, il collegio sindacale, il direttorio, il governatore, il direttore generale e i vicedirettori. Il governatore è nominato con decreto del presidente della Repubblica, su proposta del presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentito il parere del consiglio superiore. Il mandato del governatore e dei membri del direttorio, precedentemente a tempo indeterminato, ha una durata di 6 anni, secondo la l. 262/2005, ed è rinnovabile una sola volta. Dal 1° gennaio 2002, terminata la fase transitoria dell’introduzione dell’euro, l’emissione di biglietti a corso legale in euro da parte della B. d’I. è soggetta all’autorizzazione della BCE, che controlla anche le operazioni della B. d’I. per regolare la liquidità con operazioni di mercato aperto, il rifinanziamento delle banche e la gestione della quota delle riserve valutarie. Rimangono di competenza della B. d’I. le funzioni in materia di vigilanza sugli intermediari bancari e finanziari, quelle di supervisione dei mercati e, unitamente alla BCE, le operazioni di sorveglianza sui sistemi di pagamento. Con la riforma introdotta nel 2005, le funzioni di tutela della concorrenza sul mercato del credito sono state attribuite all’antitrust (➔). La B. d’I. continua a gestire, per conto dello Stato, il servizio di tesoreria provinciale. A partire dal 1° gennaio 2008, a seguito della soppressione dell’Ufficio Italiano Cambi (➔ UIC) e dell’assunzione di tutte le sue funzioni da parte della B. d’I., quelle in materia di antiriciclaggio sono state ripartite fra la Vigilanza e l’Unità di informazione finanziaria.

Archivio informatizzato degli assegni bancari, postali e delle carte di pagamento

È stato istituito presso la B. d’I. nel 1999, per monitorare le operazioni effettuate con gli strumenti di pagamento diversi dalla moneta legale. L’archivio raccoglie: le generalità dei traenti degli assegni bancari o postali emessi senza autorizzazione o senza provvista; i dati degli assegni non restituiti alle banche e agli uffici postali dopo la revoca dell’autorizzazione e i dati degli assegni emessi senza autorizzazione e senza provvista; le generalità del soggetto al quale è stata revocata l’autorizzazione all’utilizzo di carte di pagamento; i dati delle carte di pagamento per le quali sia stata revocata l’autorizzazione all’utilizzo; gli assegni bancari e postali e, infine, le carte di pagamento di cui sia stato denunciato il furto o lo smarrimento.

sede

Vedi anche
Banca nazionale nel Regno d’Italia Istituto di credito sorto subito dopo il 1860 per trasformazione della Banca nazionale sarda; assorbì la Banca di Parma e la Banca delle Quattro Legazioni di Bologna ed estese la sua attività all’Italia centrale e meridionale, divenendo il principale istituto di emissione del regno. Ottenne (1866) il ... banca centrale Istituto con funzione precipua di emettere moneta. In passato questa funzione era affidata a una pluralità di banche (banca di emissione), ma la necessità di dare un indirizzo unitario alla politica monetaria ha determinato la concentrazione di questa funzione nelle mani di un unico istituto in quasi ... banca Impresa che compie operazioni di raccolta di fondi ed eroga crediti non trasferibili sul mercato. Funzione creditizia e monetaria La b. contemporanea è il risultato di due processi evolutivi. Il primo è la trasformazione dell’attività di custodia di fondi, o più semplicemente di monete, in attività ... Antonio Fàzio Economista (n. Alvito 1936). Laureatosi in economia a Roma (1960), ha conseguito la specializzazione in macroeconomia e in teoria dello sviluppo economico e monetario al Massachusetts institute of technology. Nel 1966 è entrato nei ruoli della Banca d'Italia, diventando prima capo dell'ufficio ricerche ...
Indice
  • 1 Le origini
  • 2 La riforma bancaria del 1936
  • 3 Dal secondo dopoguerra a oggi
  • 4 Statuto e ruolo
  • 5 Archivio informatizzato degli assegni bancari, postali e delle carte di pagamento
Tag
  • SISTEMA EUROPEO DELLE BANCHE CENTRALI
  • BANCA NAZIONALE NEL REGNO D’ITALIA
  • FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE
  • OPERAZIONI DI MERCATO APERTO
  • SISTEMA MONETARIO EUROPEO
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banca
banca s. f. [dal germ. bank «panca»]. – 1. Variante ant. o region. di panca e banco. 2. a. Istituto che compie operazioni monetarie e creditizie, e la cui funzione principale, oltre alla custodia di valori e ai pagamenti, è quella di farsi...
banca d'investimento
banca d'investimento banca d’investimento loc. s.le f. Istituto bancario specializzato nel finanziamento alle imprese, sotto forma di prestito a lungo termine, spesso mediante acquisizione delle loro azioni. ◆ La strategia che consegna...
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