BĀṆA (o Baṇābhaṭṭa)
Poeta indiano, uno dei pochissimi di cui si possa determinare con certezza la data. Egli ci risulta difatti vissuto alla corte di Harṣavardhana di Thāṇesar, il quale regnò dal 606 al 647 d. C. nell'ampio tratto dell'India che va dal Himālaya alla Narmadā (v. india: Storia). Bāṇa ci offre notizie autobiografiche nella prima metà dello Harṣacarita e assai più brevemente nell'introduzione alla Kādambarī - romanzi ambedue scritti in prosa poetica con versi introduttivi e in alcune parti intercalati - il primo dei quali, in un misto di elementi storici e leggendarî, ci narra le gesta del re Harṣa, e il secondo, continuato dopo la morte dell'autore dal figlio, offre, nella solita forma novellistica indiana, una lunga storia d'amore (v. india: Letteratura). Secondo tali notizie, B., rimasto orfano in tenera età, si abbandonò dapprima ad una vita spensierata e dissoluta per essersi dato a cattive compagnie. Intraprese lunghi viaggi e, arricchitosi di molte nozioni, tornò, dopo varî anni, in patria. Rimase lungo tempo con i parenti, finché un giorno venne chiamato alla reggia del re Harṣa, giacché non era giusto che B. passasse la vita lontano dalla corte "come un albero senza frutti lontano dai raggi del sole". Recatovisi e ottenuti onori e favori, ritornò dopo alcun tempo fra i suoi e fu invitato a cantare le gesta del re Harṣa, il che egli seppe compiere nel primo dei due citati romanzi poetici, ricco come l'altro di notevolissimi pregi di lingua e di stile. Altre opere furon0, ma ingiustamente, attribuite a B., tra cui il Pārvatīparinaya (Le nozze di Pārvatī).
Bibl.: Per notizie sulla vita di Bāṇa v. Peterson, nell'introduzione alla edizione della Kādambari, in Bombay Sanskrit Series, XXIV, 44 segg.