bambino-farfalla
(bambino farfalla), loc. s.le m. Bambino affetto da epidermolisi bollosa, patologia che rende la sua pelle fragile come le ali di una farfalla.
• «Ti troverò», aveva promesso [Mino] Damato. E bastarono pochi giorni per trovare la bambina nel caos seguito alla rivolta e quindi portarla con sé in Italia. Andreia era così diventata la terza figlia del giornalista; intelligente e vivace, aveva preso a frequentare una scuola romana, diventandone la mascotte per l’innata e travolgente carica di simpatia. Poi la malattia prese il sopravvento: come succede (e soprattutto succedeva un tempo) ai bambini-farfalla, splendidi e fragili, che la Fondazione bambini in emergenza ‒ voluta da Damato in ricordo di Andreia ‒ ha curato e assistito nei padiglioni dell’ospedale di Bucarest (rinati grazie alla Fondazione), e continua a fare nel villaggio di Singureni, nella regione di Giurgiu, ai confini di una sterminata foresta, dove alcune case-famiglia hanno ospitato in questi anni centinaia di bambini malati e orfani. (Massimo De Lotto, Messaggero Veneto, 31 luglio 2010, p. 17, Udine) • In questa tappa del Circuito Melges i velisti hanno regatato con l’obiettivo di sensibilizzare su una rara patologia genetica della pelle, l’Epidermolisi bollosa, che colpisce i bambini. Questi bimbi, noti come «bambini farfalla», sono stati infatti ospiti del villaggio delle regate. (Francesca Capodanno, Piccolo, 15 luglio 2013, p. 43, Sport) • Felice è un «bambino farfalla» e ieri è stata la sua giornata, la Giornata mondiale dedicata alle malattie rare: soffre di Epidermolisi Bollosa, malattia genetica che costringe a grandi sofferenze dovute al distacco della pelle per effetto di bolle che lasciano profonde ferite paragonabili a ustioni di terzo grado. Questi bimbi sono definiti «farfalla» proprio per la fragilità della loro pelle, paragonabile alle ali di una farfalla. (Repubblica, 1° marzo 2017, Bari, p. V).
- Composto dal s. m. bambino e dal s. f. farfalla, ricalcando l’espressione ingl. butterfly child.
- Già attestato nella Repubblica del 28 settembre 2008, Bari, p. XII (Anna Puricella).