BALSORANO (A. T., 24-25-26)
Comune della provincia di Aquila, nella valle del Liri al confine con la Campania. Il centro abitato sorge a 430 m. di altezza, alle falde del calcareo Monte Breccioso, le cui pendici si spianano in basso formando una specie di terrazzo che accompagna il Liri sulla sinistra e sul quale sorge il paese. Questa parte della valle, che si apre verso Sora, era detta nel Medioevo vallis Sorana (mentre il tronco superiore era ed è chiamata Valle Roveto) e di qua deriva forse il nome del paese (Valsoranum nei documenti latini dei secoli passati, ma talora anche Balzaranum donde il volgare Balzarano). L'abitato è raccolto intorno ad uno sprone roccioso, su cui si erge il castello già dei Piccolomini, ora monumento nazionale; la sua popolazione, cresciuta assai lentamente nei secoli passati, era, nel 1921, di 1514 ab.
Il vasto comune (62,4 kmq.), in parte occupato da colture (grano), in parte notevole da boschi e pascoli, conta peraltro 3280 ab., a un dipresso quanti ne aveva al principio del secolo (3300 nel 1901; 2975 nel precedente censimento del 1881). Essi sono in parte sparsi nelle campagne, in parte distribuiti in altri cinque minori aggregati (Balsorano Vecchio, Collecastello, Collepiano, Ridotti e Selva). Notevole è nel comune l'allevamento del baco da seta.
Balsorano ha, a circa 2 km. dall'abitato, una stazione sulla ferrovia Roccasecca-Avezzano che lo mette in comunicazione sia con l'Abruzzo, sia con la Campania, con la quale ha, del resto, più strette relazioni.
La chiesa di S. Francesco, del '500 (sulla poria la data del 1549), è ad una navata, tipicamente francescana. Fu molto rimaneggiata nei secoli posteriori e nel '700 decorata riccamente di legni intagliati e di tarsie in pietra. Il castello che domina il paese è del sec. XIV, a pianta pentagona irregolare, con grosse torri rotonde agli angoli e mastio quadrato circondato da mura alte e merlate. Nel cortile del castello, costruzioni con bifore dalle eleganti colonnine. Il castello fu gravemente danneggiato dal terremoto del 1915.
Bibl.: I. G. Gavini, Storia dell'architettura in Abruzzo, II, Milano s. a.; A. Lauri, Il castello di Balsorano, già possesso dei conti Piccolomini, Sora 1910; id., L'industria cartaria nella valle del Liri, Sora 1910.