BONCOMPAGNI, Baldassarre
Storico della matematica, nato a Roma il 10 maggio 1821, secondogenito di don Luigi principe di Piombino e della principessa Maria Maddalena Odescalchi, morto a Roma il 13 aprile 1894. Fu allievo di Barnaba Tortolini; scrisse sotto la sua influenza una memoria sugli integrali definiti, pubblicata nel 1843 nel Giornale di Crelle. Dedicatosi alla storia della matematica e della fisica, cominciò con la memoria Intorno ad alcuni avanzamenti della fisica in Italia nei secoli XVI e XVII (1846). Il suo più importante lavoro è l'illustrazione della vita e delle opere di Leonardo Pisano (v.), le opere del quale erano rimaste tutte inedite e quasi sconosciute, e furono da lui pubblicate in forma definitiva.
Dal 1868 al 1887 pubblicò il Bullettino di bibliografia e storia delle scienze matematiche e fisiche, in venti volumi in-4°, stampati interamente a sue spese in una tipografia da lui fondata e ospitata nel suo palazzo, intitolata "Tipografia delle scienze matematiche e fisiche", nella quale pubblicò, pure a sue spese, gli scritti di Leonardo Pisano, gli Atti dell'Accademia Pontificia dei Nuovi Lincei, ecc. Pubblicò, in facsimile, i Cartelli di matematica di sfida tra il Tartaglia e il Ferrari, lettere importanti di Lagrange, Gauss, Sophie Germain, ecc. Illustrò l'opera di Guido Bonatti, di Platone Tiburtino, di Gherardo Cremonese, di Gherardo da Sabbioneta, ecc. Si occupò di Alberto di Sassonia, di Andalò di Negro, di Domenico Maria da Novara, e, tra i moderni, di Eulero, Lagrange, Laplace. Raccolse una ricchissima biblioteca, contenente oltre 600 manoscritti e 40.000 opere a stampa, che desiderò rimanesse a disposizione del pubblico, ma che andò dispersa per l'insipienza e la trascuranza dei contemporanei. Si calcola che per le sue ricerche scientifiche egli spendesse non meno di venti milioni di lire.
Bibl.: A. Favaro, in Atti del R. Ist. Veneto, s. 7ª, VI (1894-95), pp. 509-521; I. Galli, in Atti dell'Acc. Pontificia dei N. Lincei, XLVIII (1895), pp. 161-184, con una completa bibliografia; Calendario d'oro, VII (1895), p. 19, con un ritratto.