BALDASSARE o Baldassarre (assiro Bēl-shar-uṣṣur " [dio] Bel, protegge il re"; ebraico Belsha'ṣṣar; gr. Βαλτάσαρ)
Personaggio biblico che conosciamo per i dati forniti da Daniele (V, VII, VIII) e da Giuseppe Flavio (Antiq., X, 231-248), il quale ultimo non fa altro che parafrasare il precedente. Secondo Daniele, Baldassare fu re di Babilonia o dei Caldei. Nel primo e nel terzo anno del regno di Baldassare (cfr. Dan., VII, 1; VIII, 1) Daniele ebbe le celebri visioni, largamente esposte, intorno ai regni del mondo, al regno messianico e agli ultimi tempi. Nel c. V è descritta la cena fatale del re, durante la quale una mano misteriosa scrisse sulla parete, di fronte al monarca, le parole: Mane, Thecel, Phares che secondo la interpretazione datane da Daniele significavano l'imminente morte del re e la caduta per le armi persiane dell'impero caldeo. Infatti, "la stessa notte (della cena) fu ucciso Baldassare, re dei Caldei" (Dan., V, 30).
La realtà storica di Baldassare, anche astraendo dalla storicità del libro di Daniele, risulta soprattutto da una piccola iscrizione cuneiforme, di Ur, in cui Nabuna'id, re babilonese (556-539), prega il dio Sin di esser propizio a lui e al figlio primogenito Bil-sar-usur. Ora la maggior parte dei critici identificano Bil-sar-usur col "figlio del re" della cronica di Nabuna'id. Ben è vero che le iscrizioni non presentano Baldassare come re; ma i critici, anche quelli che negano l'attendibilità dei dati danielici intorno al nostro personaggio, ritengono con ragione che Bil-sar-usur fosse associato al regno col padre fin dall'anno 14° di governo di quest'ultimo; questa congettura troverebbe conferma nel fatto che le iscrizioni cuneiformi riguardanti Nabuna'id mettono in rilievo la sua totale indifferenza per la cosa pubblica. E questa opinione avrebbe riscontro in alcuni passi di Daniele (V, 7, 16) dove Baldassare all'interprete della misteriosa iscrizione promette ed assegna il terzo posto nel regno. L'unica difficoltà seria è costituita dal fatto che in Daniele (V, 2, 11, 13, 22) Baldassare è detto figlio di Nabuchodonosor, mentre i documenti cuneiformi ci dànno Bil-sar-usur come figlio di Nabuna'id. Alcuni critici, pur non ammettendo nessun legame di sangue tra Nabuchodonosor e Nabuna'id, ritengono che questi avesse per moglie una figlia del grande monarca caldeo, la Nicotris di Erodoto. Così "figlio" avrebbe il significato di "nepote" o di "discendente" in generale. Altri ammettono la possibilità del fatto, ma aggiungono che le iscrizioni non hanno alcun accenno a questo matrimonio. Comunque, è risaputo che nelle lingue semitiche non esiste una parola speciale per indicare "nepote" o "discendente", e che "figlio" indica sovente anche questi gradi di parentela; quindi in mancanza di dati positivi certi in contrario, possiamo ritenere un tal senso largo anche nei testi citati.
Secondo la cronica di Nabuna'id, Bahilonia fu espugnata da Gubaru, il Dario Medo di Daniele, il 10 ottobre del 539, due giorni dopo che Ciro aveva infranta la resistenza di Sippara. Ciro entrò in Babilonia il 29 dello stesso mese e relegò in Carmania l'imbelle Nabuna'id, che era stato fatto prigioniero da Gubaru il 12 ottobre a Borsippa. L'episodio della cena di Baldassare è in qualche modo confermato da Senofonte (Cyrop., VII, 5, 25), e la sua morte dalla cronica di Nabuna'id.