BALCHAŠ (A. T., Balqash, 103-104)
Š Grande lago (in kirghiso equivale a "mare"), situato fra il Turkestan orientale e la Steppa dei Kirghisi e compreso fra 45° e 47° di lat. N. e fra 73° 30' e 79° di long. E. Descrive un amplissimo arco, che si sviluppa per maggior tratto da E. a O., indi piega a S. La lunghezza secondo Halbfass è di 500 km., secondo Berg di 693 km.; la larghezza è variabile per l'irregolarità delle sponde, da 59 a 85 km. nel bacino occidentale, meno di metà nella parte orientale. Il perimetro è di 2100 km., l'area di 18.400 kmq. Secondo gli scandagli, ancora assai insufficienti, la profondità massima non supererebbe 11 m. e il fondo sarebbe molto piatto e uniforme. Gela da novembre ad aprile. Lo specchio è a 274 m. Vi immettono fiumi notevoli: all'estremità orientale l'Ajaguz, che scende dal Tarbagatai, mentre alla sponda meridionale scendono dall'Ala-tau il Lepsa e il Karatal e dal T'ien shan l'Ili, di gran lunga più importante, che suddiviso in più foci si avanza con un delta grandioso nella parte più concava dell'arco del Balchaš. Non vi è alcun emissario.
Il Balchaš è un lago chiuso, ma con acque così poco salate da potersi includere fra le dolci. La spiegazione di questo fatto assai strano non è chiara, tanto più che, se dalla sponda a N. fan capo al lago molte sorgive scaturenti da rocce cristalline, i tributarî attraversano ampie distese salate desertiche e il lago si trova in una regione a clima arido con forte evaporazione. Si è pensato che la vegetazione, rigogliosa sulle sponde, riesca a fissare i sali nocivi (cloruri, solfato di magnesio) e a trasformarli in sali indifferenti (carbonati, gesso).
Il Balchaš ebbe estensione all'incirca doppia dell'attuale in epoca geologicamente recente, fino a includere il Sasyk-kul e l'Alakul, oggi laghi a sé, situati sul prolungamento del suo asse verso oriente; è dubbia invece, e in ogni caso remotissima, una sua comunicazione col bacino aralo-caspico. Ciò è confermato anche dalla sua fauna, che è prossima a quella dei laghi e fiumi del Tarim, mentre non ha che scarsi legami con quella dell'Aral.
A S. e ad E. le rive sono basse e passano ad ampie zone quatenarie desertiche; a N. e ad O. sono invece molto frastagliate e formate da rocce sedimentarie paleozoiche corrugate e spianate, includenti grandi masse porfiriche e costituenti nell'insieme un altipiano con carattere di steppa. La depressione del Balchaš è ritenuta di affossamento tettonico.
Mancano centri abitati cosi sulle rive del lago come nella regione circostante. Le zone a S. hanno, anche per acque, clima e vegetazione, caratteri analoghi ai deserti aralo-caspici, con fiumi che a fatica avanzano tra le sabbie e spesso si perdono (tranne i maggiori) prima di raggiungere il lago (deserti del Ljuk-kum, del Sari-išik-otrau, del Tau-kum e Kurgan-kum). A N. e ad O. l'altipiano kirghiso, qui assai poco elevato, prende il nome di Steppa della Fame e non è abitato che da pochi pastori nomadi.
Bibl.: L. Berg, Untersuchungen über den Balkaschsee im 1903, in Abhandl. Russ. Geogr. Ges., Pietroburgo 1904; C. Ochsenius, Verhinderung des Versalzens abflussloser Becken, in Mon.-Ber. Deut. Geol. Ges., 1904; Meffert, Schizzo della regione settentrionale del Balkaš e delle sponde occidentali del Balkaš, nei Rendiconti della Imp. Soc. Geogr. di Russia, 1912 (in russo).