BALAGNA (A. T., 24-25-26)
Regione naturale all'estremità NO. dell'isola di Corsica, che comprende il versante settentrionale della catena trasversale granitica, la quale dai monti Capo Iovo (m. 1637), S. Parteo (m. 1680), Cima al Cugnolo (m. 1104), Bocca di Cabanoli (m. 849) e Monte Negro (m. 304), scende alla costa fra Calvi e Isola Rossa, limitata dal fiume Ficarella a occidente e dallo sbocco del Regino a oriente, includendo anche il territorio di Olmi nell'alta valle del torrente Tartagine.
Geologicamente la Balagna è costituita da un substrato di protogino e anche di granito, gneiss e micascisti, nei quali affiorano in alto (Calenzana) filoni di piombo argentifero, su questo riposa, disposta in sinclinale, una puddinga nummulitica del Luteziano a ciottoli disfatti di porfido, gneiss, gabbro, uniti da un cemento argilloso, e sulla parte più orientale sottoposta a sua volta a strati calcari argillosi scuri ricchi di nummuliti, della potenza complessiva di 900 e 1000 m. Tutto questo complesso litologico è fortemente degradato in un terreno scuro, permeabile all'acqua e fertilissimo, che perciò contrasta notevolmente con la squallida regione Agriata (v.) con cui confina ad oriente, ed è solcato e plasmato in un paesaggio collinare da una serie di torrentelli, di cui i maggiori sono il Secco ad ovest e il Regino ad est.
La Balagna è forse la regione più ricca di tutta la Corsica; ha piogge, inferiori agli 800 mm., distribuite in circa 70 giorni all'anno; vi domina sovrano l'olivo (Balaninu intu d'oliu, dicono i Corsi) fino alle vette superiori granitiche, dove prosperano il castagno, il leccio e piante aromatiche, per cui vanno rinomati gli apiarî di Calenzana. Si calcola che nella regione vi siano 30.000 ceppi d'olivi; fra gli oliveti si trovano campi di cereali, e nei solchi vallivi a solatio, aranci, cedri e fichi, che si stendono largamente sui colli.
Abitata già dall'uomo neolitico, la regione è oggi ricca e popolosa, non sulla fascia costiera o nei fondo valle, ma di solito sui dossi, un po' elevati, posizione preferita da una quindicina di ridenti villaggi. Unico centro marittimo è il capoluogo, Calvi, all'estremo occidentale della regione, il quale concentra da secoli l'attività marinara degli abitanti. In possesso di Pisa, che vi costruì varie chiese, poi di Genova, ma di fatto in mano dei suoi feudatarî locali, i Della Rocca, prima dell'occupazione francese del 1769, la Balagna formava uno dei sette cantoni montani della Corsica, divisa in cinque pievi (Calvi, Calenzana, Muro, Belgodere, Algajola). Nella sua lotta per l'indipendenza corsa il Paoli fondò nel 1758, sulla costa orientale della Balagna, Isola Rossa (che doveva avere nome Paolivia), di carattere specificamente corso, da contrapporre alla genovese Calvi, e che ora è divenuta la porta commerciale della ricca Balagna.
I centri maggiori odierni sono Calvi (v.), capoluogo di circondario (nel 1920 ab. 2387), Calenzana (ab. 2677), Muro (ab. 920), Feliceto (ab. 522), Speloncato (ab. 770), Olmi-Cappella (ab. 776), Belgodere (ab. 706), Aregno (ab. 666), Corbara (ab. 878), Isola Rossa (ab. 1946).
Balagna Deserta è la regione situata sulla costa occidentale della Corsica, che dal Golfo di Calvi e ad ovest del Ficarella, degrada al mare dalle cime di Capo di Vegno (m. 1389), Punta Scala (m. 1410), Capo alla Madia (m. 1677), fino a Evisa e al Golfo di Porto. Costituita di granito compatto ed espandimenti e laccoliti porfirici ad inclusi silicei, nonché di protogino e granulite, presenta forme molto più aspre della Balagna settentrionale, coste articolate in golfi profondi, promontorî e capi sottili. È regione in gran parte coperta dalla macchia mediterranea, con pascoli nella parte alta, ma scarsamente abitata da pastori. L'unico centro alquanto importante è Galeria (ab. 698) nel golfo omonimo allo sbocco del Fango.
Solo la valle del Porto, scavata in basso nel protogino, ha i fianchi superiori coperti di boschi di castagni e di pini, e quivi si trovano Ota (ab. 974), Evisa (ab. 882) e Marignana (ab. 857), sulla via che porta alla regione interna del Niolo (v.)