bail-in
(bail in), s. m. inv. Salvataggio interno: intervento finalizzato a evitare il fallimento di una banca in difficoltà, mediante l’uso forzoso di risorse dei clienti della banca stessa.
• Già oggi la supervisione delle banche europee è affidata alla Bce (primo pilastro) e in futuro la garanzia sui depositi fino a 100 mila euro sarà assicurata da fondi comuni (terzo pilastro). Le nuove regole stabiliscono che in caso di difficoltà di una banca prima di chiedere soldi allo Stato debbano mettere mano al portafoglio gli azionisti e i creditori. È il cosiddetto sistema del bail-in. (Marco Mongiello, Unità, 16 aprile 2014, p. 10, Economia) • La Camera ha approvato definitivamente la legge europea sul bail-in. Prima in caso di fallimento delle banche interveniva lo Stato. Adesso gli istituti utilizzeranno risorse interne: gli azionisti e i creditori. Sarà così possibile attingere ai conti sopra i centomila euro. Come è avvenuto a Cipro. (Massimo Restelli, Giornale, 3 luglio 2015, p. 1, Prima pagina) • Ora la Crusca ha inquadrato nel mirino del suo fucile ad avancarica i termini «bail in» e «bail out». Vale a dire i meccanismi che consentiranno di salvare le banche non più con soldi esterni (bail out) ma con i soldi dei correntisti stessi (bail in). Secondo Incipit, i termini andrebbero sostituiti con «salvataggio interno» e «salvataggio esterno», assai più chiari, che permetterebbero alla gente di capire meglio quello che sta succedendo. (Claudio Paglieri, Secolo XIX, 10 febbraio 2016, p. 1, Prima pagina).
- Espressione inglese composta dal v. tr. (to) bail ‘affidare, mettere in deposito’ e dalla prep. in.
- Già attestato nel Corriere della sera del 3 maggio 2011, p. 40, Idee & opinioni (Luigi Offeddu).
> salvataggio interno.