BAḤYÀ IBN PĀQŪDĀ
. Filosofo e teologo ebreo, vissuto in Spagna fra la metà del sec XI e la metà del sec. XII. È autore di un'opera di filosofia religiosa in arabo, Kitāb al-hidāyah ilà farā'iḍ al-qulūb (Guida ai doveri dei cuori), tradotta in ebraico da Yehūdāh ibn Tibbōn col titolo di Ḥōbōt ha-llebābōt (I doveri dei cuori). La traduzione ebraica è diventata popolarissima nel mondo giudaico, mentre il testo arabo è stato pubblicato solo nel 1912. Lo scopo dell'opera, illustrato nell'introduzione, è quello di esporre i doveri della vita morale e dell'intima religiosità, che l'autore designa col nome di "doveri del cuore" in contrapposto ai "doveri delle membra", che sono le pratiche religiose esteriori.
Per le edizioni vedi: Yahuda, Prolegomena zu einer erstmaligen Herausgabe des "Kittāb al-Hidāyah" ecc., 1904; id., ediz. del Kitāb al-Hidāyah, Leida 1912; Editio princeps del Ḥoboth ha-leb., Napoli 1489; infinite edizioni di poi, traduzioni in latino, spagnolo, tedesco, inglese. Quella italiana, del Consolo, è rimasta incompleta (Firenze 1847-55).
Bibl.: D. Kaufmann, Die Theologie des B. i. P., in Gesammelte Schriften, II, Francoforte sul M. 1910, 1-99; A. Kahlberg, Die Ethik des B. i. P., Halle 1914; I. Husik, A history of Medioeval Jewish Philosophy, Londra-New York 1916, pp. 80-105; Kokowzoff, The date of life of B. i. P., in Livre d'hommage à la mémoire du Dr. S. Poznański, Varsavia 1927, pp. 13-21.