BAHAMA (V, p. 870)
Dal 10 luglio 1973 il gruppo insulare costituisce uno stato indipendente nell'ambito del Commonwealth britannico, con la denominazione ufficiale di The Commonwealth of the Bahamas. Il nuovo stato, che già nel 1964 aveva conseguito l'autonomia interna, è entrato immediatamente a far parte delle Nazioni Unite e dell'OAS (Organizzazione degli Stati Americani). Secondo un modello ancora frequente nel Commonwealth britannico, le B. riconoscono come capo dello stato il sovrano del Regno Unito, rappresentato da un governatore generale; il potere esecutivo è esercitato dal governo, quello legislativo da un'assemblea.
La superficie totale è di 13.935 km2. La popolazione, composta in grande prevalenza di negri e mulatti, era di 175.192 ab. al censimento 1970, ma saliva a 193.000, secondo una stima, nel 1973; ne risulta una densità media di appena 14 ab. per km; del tutto abnorme nel popolatissimo mondo insulare delle Antille, ma tale valore non ha alcun significato, perché solo 22 isole sono abitate e alcune di queste hanno meno di 1000 abitanti; per contro, l'isola New Providence, nella quale si trova la capitale, Nassau (100.000 ab. nel 1970), ha densità superiore a 700. La popolazione è discretamente urbanizzata e manifesta un forte incremento demografico. La lingua ufficiale è l'inglese; la religione più diffusa è quella protestante (i cattolici non arrivano a 1/5 del totale). La moneta è il dollaro delle Bahama, di valore pari a quello SUA.
Le B. hanno sempre avuto assai più stretti rapporti con gli Stati Uniti che con la lontana madrepatria. L'economia di piantagione vi è stata sempre modesta. Le colture della canna da zucchero e dell'ananas sono diffuse, e così pure la pesca, l'estrazione del sal marino e lo sfruttamento forestale; ma la vera grande risorsa è il turismo balneare (oltre 1.500.000 arrivi nel 1973), che ha determinato un enorme afflusso di capitali statunitensi. La rete stradale si sviluppa su 1200 km; Nassau dispone di un aeroporto internazionale.
Bibl.: H. Blume, Die westindischen Inseln, Braunschweig, 1968; G. Lasserre, Les Amériques du Centre, Parigi 1974.
Storia. - Le tappe per giungere all'indipendenza sono state rapidamente superate da un'eccezionale prosperità dovuta all'afflusso di capitali esteri garantiti dal segreto bancario (Nassau è nota come "la piccola Zurigo") e allo sviluppo del turismo (90% del reddito nazionale).
Il primo ministro Lynden O. Pindling, al potere dal 1968, è il leader del Progressive liberal party, che rappresenta la maggioranza negra e domina la scena politica dal 1957. Il partito ha ottenuto nelle elezioni governative del settembre 1972-29 seggi su 38, seguito dall'United Bahamas party (7 seggi) che rappresenta gli uomini d'affari bianchi che guidano l'economia del paese.
Bibl.: E. E. Williams, From Columbus to Castro. The history of Caribbean (1492-1969), Londra 1970; E. De Kadt, Patterns of foreign influence in the Caribbean, ivi 1972.