BAGHIRMI (A. T., 109-110-111)
Regno del Sūdān centrale, limitato a nord dal Baḥr al-Ghazāl o Soro, ad ovest dallo Sciari, a sud dal Baḥr as-Salāmah, ad est dai massicci montuosi dell'Uadai. La sua superficie è di circa 150 kmq. La maggior parte del Baghirmi è occupata da grandi pianure argillose o argillo-sabbiose a pendio insensibile, che rappresentano un antico delta dello Sciari. Le masse d'acqua dello Sciari e dei suoi affluenti, nella stagione delle piogge, invadono vaste zone trasformandole in paludi; nella stagione asciutta il suolo è solcato invece da profondi solchi. Qua e là appare qualche spuntone di granito. Ad est il suolo si rialza verso i massicci, costituiti da gneiss e quarziti, dell'Abū Talfān (1500-1600 m.). La vegetazione varia a seconda che il suolo è più o meno asciutto; si possono distinguere: una zona paludosa, una zona di steppe, con fauna assai abbondante, e una zona di savane. Gl'ippopotami sono molto 1iumerosi nei pantani.
I Baghirmi, il cui vero nome è Kengas, sono stati sospinti nella loro sede odierna dai Bulala, tribù del Sennaar, mescolatisi agli antichi abitanti del paese. I Barghirmi, dalla carnagione piuttosto chiara, sono molto superiori ai loro vicini, completamente negri, che pagavano loro tributi ed erano vittima delle razzie che quelli andavano facendo per rifornirsi di schiavi. Questa caccia all'uomo fu soprattutto attiva nella seconda metà del sec. XIX. Il regno musulmano del Baghirmi, che toccò il suo periodo di maggior splendore nel sec. XVII, a varie riprese, e in ispecie nel 1870, fu vinto e devastato dall'Uadai e in seguito da Rābah Zubair (v.). Nel Baghirmi risiedono numerosi Arabi e s'incontrano pure dei Fulba.
Nella regione si coltivano parecchie varietà di miglio, che costituiscono la base dell'alimentazione, e accanto ad esse, granturco, riso, cotone, arachidi, sesamo; vi si pratica inoltre l'allevamento degli zebù e dei cavalli. Di più, i Baghirmi, che sono intelligenti ed operosi, esercitano le industrie della tessitura e della tintoria. La popolazione, che in altri tempi si calcolava di 1 milione di abitanti, secondo il colonnello Largeau non oltrepassa i 130.000; e l'antica capitale, Massenya o Čekna, fondata nel sec. XVI, ne ha 10.000.
Il Baghirmi fu visitato da Denham nel 1824, da Barth nel 1852, da Nachtigal nel 1870, e più tardi da varî esploratori francesi, fra i quali dev'essere ricordato il Gentil (1896); presentemente fa parte della colonia francese del Ciad.