Baghdad
Capitale dell’Iraq, sul fiume Tigri. Fondata nel 762 dal califfo abbaside al-Mansur, con il nome arabo di Madinat al-Salam («città della pace»), per farne la propria capitale, divenne però nota con l’originario nome iranico (Baghdadu «dato da Dio») di un villaggio preesistente, sito a poca distanza da Ctesifonte e Babilonia. B. si sviluppò rapidamente già sotto i primi Abbasidi, divenendo una grande metropoli e il centro commerciale e culturale dell’impero islamico, sede della biblioteca e della scuola di traduzioni nota come Bait al-Hikma, «casa della sapienza», e della prima università islamica, la Mustansiriyya. Conquistata e devastata nel 1258 dai mongoli, che posero fine al califfato, la città entrò in un periodo di profondo declino, proseguito per tutto il periodo ottomano. Capitale dell’Iraq durante il mandato britannico (1920-32) e dopo l’indipendenza, la città conobbe un periodo di espansione negli anni Settanta del 20° sec., grazie all’aumento del prezzo del petrolio. Centro del potere ba‛thista, B. subì gravi danni durante la prima guerra del Golfo (1991) e poi nel 2003, in seguito all’invasione dell’Iraq da parte della coalizione a guida statunitense. Patto di Baghdad Accordo di cooperazione e di mutua assistenza, noto anche come CENTO (Central treaty organization), stabilito nel 1955 fra Iran, Iraq, Pakistan e Turchia con la Gran Bretagna, sotto l’egida degli Stati Uniti che vi aderirono nel 1958, per contrastare l’influenza sovietica in Medio Oriente. L’accordo fu sciolto nel 1979.