BADAKHSHĀN (A. T., 92)
N Provincia dell'Afghānistān, sulla sinistra del Panǵ (corso superiore dell'Amu-darja) che la cinge a N. e ad E., limitata a S. dallo spartiacque del Hindu-kush fino al passo di Khawak, e ad O. da una linea che attraversa il Turkestān, partendo dalla confluenza del Kunduz coll'Amu-darja, e procede in direzione S. fino al Hindu-kush; è compresa fra 36° e 38° N. e 69°-72° E. Il nome dell'attuale provincia è Badakhshān-Kataghān. La sua superficie è di circa 75.000 kmq.
Il Badakhshān è attraversato da numerose ed elevate catene di monti, solcato da valli profonde e irrigato dal Kokcia, affluente dell'Amu-darja. Il clima è prettamente continentale, con inverni rigidi, ed estati caldissime. Le piogge sono abbondanti nel marzo-aprile; il periodo asciutto dura fino a tutto luglio, e in minor misura anche nell'agosto-ottobre; la neve incomincia a novembre e raggiunge il massimo a dicembre. Il Wakhān, regione alpestre all'estremo NE. del Badakhshān, è formato di due elevate valli, percorse dal Panǵ e strette fra alti monti, che a S. formano il tratto settentrionale del Hindu-kush, quivi attraversato da passi difficili. Il più agevole, il Bārōghil (3500 m.), conduce a Chitral e Gilgit.
Principali centri abitati sono il capoluogo Faiḍābād presso l'antica capitale Badakhshān, ora abbandonata, Girm e Kishm, già esistenti all'epoca della conquista musulmana e Anderāb sul fiume omonimo. Oltre all'agricoltura (orzo, leguminose) ha importanza l'allevamento (cavalli, cammelli, bovini e ovini) e, specie nel Wakhān, la pastorizia (pecore, yak tibetani). Il Badakhshān è inoltre ricco di boschi. I prodotti minerali sono numerosi (zolfo e sale nella valle del Kokcia, ferro presso Faiḍābād, rame, lapislazzuli). Le miniere di rubini (il cui nome balahhsh, forma dialettale di Badakhsh, passò nel Medioevo nelle lingue europee: it. balascio, fr. balais; ingl. balas) si trovano nello Šugnan, che dal 1895 appartiene a Buchara. Per la popolazione mancano statistiche. È formata di Tagicchi (iranici sedentarî) e di Turchi, che parlano rispettivamente persiano e turki; sono musulmani sunniti, con nuclei musulmani ismailiti (mawlā'ī) negli altipiani.
Per il Badakhshān passa una delle principali vie dell'Asia centrale, che seguendo il corso del Kokcia, per Ishksāhim, corso del Panǵ, Pamir, mette in comunicazione il Turkestān afghano col Kashgar e quindi con la Cina, ed ebbe anticamente grande importanza. Primo europeo a percorrerla fu Marco Polo (1273), che ne ha lasciata una descrizione completa, confermata dai viaggiatori moderni, nei capitoli xlvii e l del Milione (ed. Benedetto, 1928, p. 36). Nel 1603 vi passò il portoghese Goes.
Governato per secoli da dinastie locali, dipendenti dai varî dominatori, il Badakhshān passò all'Emiro di Kābul nel 1873, quando un accordo anglo-russo ne definì il confine NE., rettificato a vantaggio della Russia nel 1895.