BACCHETTA MAGICA
. S'intende per bacchetta magica quella verghetta che la tradizione pone in mano ai maghi, agl'indovini, quasi come strumento atto a concentrare prima e poi ad emettere quella potenza che loro si attribuisce. Per essa, infatti, l'uomo che per particolari doti, o in grazia di doni ricevuti, è arrivato a porsi in relazione con il mondo soprannaturale, può ridurne le forze al suo servizio. Verosimilmente, si tratta di un antico feticcio che, secondo linee diverse di svolgimento, ha dato luogo così al lituo sacerdotale e allo scettro reale, come alla verga della propiziazione, al giunco della sorte, alla bacchetta della rivelazione, al bastone del comando. E la bacchetta magica, come i suoi derivati, fu ed è usata da persone persuase di ricavarne autorità e potenza. Esculapio era rappresentato con un bastone in mano, Mercurio col caduceo, e Circe (Odyss., X, 135 segg.) ha, per le sue magie, la bacchetta. In Roma si custodiva la supposta asta di Marte, per averne segnali tellurici. Oggi la bacchetta magica non è in uso se non presso i ciurmatori e i prestidigitatori. Gruppo a parte formano i rabdomanti (v. rabdomanzia).
Bibl.: J. G. T. Graesse, Bibliotheca magica, Lipsia 1843; J. P. Migne, Dictionnaire des sciences occultes, voll. XLVIII e XLIX, dell'Encycl. théol., s. 1ª, Parigi 1844-59; Resie, Histoire et traité des sciences occultes, voll. 2, Parigi 1857; Ch. Behre, Spiritisten, Okkultisten, Mystiker, und Theosophen, Lipsia 1890.