baby-squillo
(baby squillo), loc. s.le m. e f. inv. Minore che si prostituisce.
• le donne vittime della tratta sono 115 ogni 100 mila abitanti maschi con più di 15 anni. Con ragazze sempre più giovani. Fino alle baby-squillo, insulto un po’ cinematografico per indicare ragazzine strappate dai banchi di scuola e mandate in tanga e canottiera a vendersi sui viali. (Luigi Santambrogio, Libero, 21 giugno 2009, p. 2, Primo piano) • Nessun padre, e una madre che quei soldi comunque li prende («mamma pensava che spacciavo, non avevo il coraggio di dirle che mi prostituivo»); e nessuno, pare, che a casa o a scuola sia mai riuscito a dirle credibilmente che ogni persona ha un valore infinito, e dunque non può avere un prezzo. Di modo che della più piccola di quelle che da una settimana vengono chiamate «baby squillo» viene da dire in realtà: povera bambina. (Marina Corradi, Avvenire, 17 novembre 2013, p. 28, Gli editoriali di Avvenire) • L’inchiesta sulle baby squillo si allarga. […] ci sono oltre una ventina di clienti vip delle baby squillo dei Parioli individuati dai carabinieri e adesso finiti sotto accusa. (Giancarlo Cologgi, Sicilia, 12 marzo 2014, p. 6, I Fatti).
- Composto dal s. m. e f. e agg. inv. baby, di origine ingl., e dal s. m. e f. inv. squillo.
- Già attestato nell’Unità del 26 ottobre 1975, p. 5, Cronache (Massimo Cavallini).
> baby escort, baby-lucciola, babyprostituzione.