baby-blues
baby‑blues (baby blues), loc. s.le m. inv. Disturbo improvviso e temporaneo dell’umore, che può colpire le donne che hanno appena partorito; non coincide necessariamente con le patologie legate alla depressione puerperale.
• «Di fronte a un tentativo che aveva già portato a un ricovero ospedaliero, c’è da interrogarsi sulla scarsa attenzione di sanitari e familiari nei confronti della donna accusata di aver provocato la morte del suo bimbo di 16 mesi». Lo dice lo psichiatra Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di neuroscienze dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano. «Il fatto è ‒ aggiunge ‒ che circa 90 mila mamme italiane ogni anno sono vittime del baby-blues, una forma di depressione spesso trascurata e sottodiagnosticata: meno del 50% dei casi viene riconosciuto». Il baby-blues colpisce il 16% delle neomamme (il 13% fin dalle prime settimane dopo il parto, arrivando al 14,5% nei primi 3 mesi postnatali con episodi depressivi maggiori o minori, e al 20% nel primo anno dopo il parto). (Tempo, 23 ottobre 2011, p. 2, Primo Piano) • Fra le prime proposte un corso di introduzione al massaggio neonatale, incontri con ostetriche e puericultrici su svezzamento, prime pappe, problemi sonno-veglia e soprattutto uno spazio dedicato alla depressione post partum rivolto anche ai papà. «In Italia ne soffre una donna su dieci e gli uomini possono diventare una risorsa incredibile. A loro racconteremo quali sono i primi segnali del baby blues e come attivarsi per evitare che la sofferenza aumenti» (Silvia Baldini riportata da Marta Ghezzi, Corriere della sera, 5 maggio 2013, Corriere per Voi, p. 11) • Improvvise crisi di pianto, irritabilità e ansia. Per il 70% delle neo-mamme sono i cosiddetti «baby blues», che scompaiono in pochi giorni. Ma se l’umore depresso, l’irritabilità, la mancanza di interesse per qualsiasi cosa persistono per più di due settimane e interferiscono seriamente con le attività quotidiane, può trattarsi di una patologia vera e propria, la depressione postpartum. (G[iuseppe] D[el] B[ello], Repubblica, 1° luglio 2014, Napoli, p. VI).
- Espressione inglese composta dal s. baby ‘bambino’ e dal s. pl. blues ‘depressione, sconforto’.
- Già attestato nella Stampa del 17 marzo 2000, Torinosette, p. 77.
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