AZZONE di Montier-en-Der
Monaco, maestro, agiografo. Nato verso il 920 nel Giura, fu educato nel monastero di Luxeuil, poi chiamato successivamente a insegnare in quelli di Saint-Èvre a Toul e di Montier-en-Der. ivi fu eletto abate (967), e in tale qualità passò più tardi a reggere il monastero di S. Benigno a Digione (990). Infine, intrapreso il pellegrinaggio di Terrasanta, morì sulla nave durante il tragitto, nel 992. Ebbe rapporti d'amicizia con Gerberto, con Adalberone di Reims, con Abbone di Fleury, con le maggiori personalità del clero francese. Scrisse per loro commissione parecchie vite di santi, tra le quali si conservano quelle di S. Frodeberto, di S. Mansueto, di S. Gualdeberto, di S. Apro, di S. Basolo, di S. Bercario, l'ultima interrotta dalla morte, e compiuta da un ignoto monaco di Montier; tutte eseguite su rozzi testi preesistenti e stese non senza arte in forma più corretta e più decorosa. Ma l'opera più importante di Azzone è il Libellus de Antichristo, dedicato alla regina Gerberga (morta nel 954), moglie di Ludovico d'Oltremare. Quantunque non sia che una compilazione di varî scritti anteriori, che si riferivano più o meno direttamente alle tradizioni medievali sulla venuta dell'Anticristo e sulla fine dell'Impero, il libro di Azzone, sia nella forma genuina, sia nel rifacimento di Albuino di Gorze (sec. XI circa), ebbe grande diffusione ed esercitò un forte influsso su chiunque volle più tardi, in latino o in volgare, trattare della stessa leggenda. Basti qui ricordare il celebre Ludus de Antichristo, composto e rappresentato in Germania ai tempi del Barbarossa.
Ediz.: Patrologia Latina, CXXXVII, p. 597 segg.; il Libellus de Antichristo nell'edizione del Sackur, Sibyllinische Texte, p. 104 segg. (cfr. p. 99 segg.).