AZYGOS (dal gr. ἄζῦγος "non soggetto al giogo", cioè "senza compagno, impari")
Nome dato ad alcuni organi, almeno apparentemente non appaiati (muscoli dell'ugola fusi insieme, anomali lobi polmonali retrocardiaci, ecc.), ma conservato dalla nomenclatura anatomica di Basilea soltanto a una cospicua vena della parete toracica, che risale longitudinalmente sulla faccia interna delle coste al lato destro della colonna vertebrale (vedi fig.). Essa si inizia nell'addome con due radici, una laterale, normale, come continuazione della vena lombare ascendente destra, l'altra mediale, accessoria, in rapporto con la vena cava inferiore. Raccoglie principalmente il sangue dalla parete toracica per mezzo delle vene intercostali, direttamente a destra, indirettamente a sinistra per mezzo di due collettori longitudinali secondarî, le cosiddette vene hemiazygos propria ed accessoria, e in parte dal mediastino posteriore; sbocca all'altezza della quarta o terza vertebra toracica, piegando ventralmente, nella vena cava superiore.
Le vene azygos ed hemiazygos rappresentano le vene cardinali posteriori destra e sinistra dell'embrione.
Nei Pesci le vene cardinali permangono per tutta la vita; negli altri Vertebrati invece, a cominciare dagli Anfibî, un altro tronco venoso, la vena cava inferiore, va man mano sviluppandosi, e fnisce col provvedere completamente al trasporto del sangue dalla parte caudale del corpo al cuore, sì che le vene cardinali si riducono, nell'adulto, ai due vasi sopra citati, che sono per lo più limitati alla regione toracica.