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AZERBAIGIAN

di Giorgio PULLE' - Giuseppe CARACI - Enciclopedia Italiana (1930)
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AZERBAIGIAN

Giorgio PULLE'
Giuseppe CARACI

. La regione che costituisce l'odierno Azerbaigian fu nell'antichità soggetta più o meno direttamente all'impero assiro, e col decadere di questo, nella seconda metà del sec. VII a. C., fece parte del regno dei Medi. Incorporata nel sec. VI al grande impero persiano, fu compresa nella satrapia della Media, finché, dopo la morte di Alessandro, se ne impadronì Atropate, satrapo persiano passato al re macedone, dal quale ha origine il nome di Atropatene, col quale la regione è nota presso gli scrittori classici. La dinastia di Atropate si mantenne indipendente durante l'intero periodo ellenistico; più tardi troviamo l'Atropatene in condizione di provincia autonoma del regno degli Arsacidi, e più tardi ancora di provincia del regno dei Sāsānidi. Il cristianesimo vi penetrò abbastanza presto, introdotto dalle missioni siriache, e assunse, come nel resto dell'impero persiano, la forma del nestorianismo (vi è attestato un episcopato a partire dal sec. VI). Dalla forma persiana di Atropatene, Ādhurbādhagān, deriva quella Ādharbaigiān con la quale il paese è noto presso i geografi e gli storici arabi: ben presto, infatti, esso entrò nell'orbita delle conquiste musulmane, e venne sottomesso nel 22 ègira (643 d. C.); nonostante frequenti rivolte della popolazione persiana, esso rimase sotto il dominio dei califfi omayyadi e abbasidi, seguendo le sorti della Persia, e, come essa, fu conquistato dai Mongoli nel sec. XIII; passato poi sotto varie dinastie di Īl-Khān mongoli e di Turcomanni, ritornò provincia persiana, sotto la dinastia dei Ṣafawidi nel sec. XVI (v. persia, storia). La sua capitale, che era dapprima Ardabīl, fu in seguito trasportata a Tabrīz, dove si è mantenuta fino ai nostri giorni. Le secolari infiltrazioni di elementi turchi provenienti da oriente hanno notevolmente modificato la costituzione etnica della popolazione e hanno introdotto un dialetto turco come lingua d'uso (il cosiddetto āzeri).

Stato federale dell'U.R.S.S. (A. T., 73-74). Il 28 maggio 1918 il partito nazionalista, o Mussavet, dell'Assemblea costituente dei Tatari proclamava l'indipendenza della Repubblica dell'Azerbaigian (Azerbajdžan) con capitale prima a Gandža (Elisavetpol), poi a Baku, formando, insieme con le repubbliche dell'Armenia e della Georgia, una Federazione Caucasica. Nell'aprile del 1920 il partito socialista, o Kummet, abbatteva il governo e apriva le porte di Baku alle truppe sovietiste. Ricostituita sovieticamente la repubblica, un trattato veniva firmato con la Russia, e, il 30 dicembre 1922, l'Azerbaigian era dichiarato Stato Federale dell'U.R.S.S., insieme con la repubblica sovietica di Nachičevan e al territorio autonomo dei Montanari (Nagorny Karabach). L'Azerbaigian confina a N., lungo il corso del Samur e un tratto della catena del Caucaso, con il Daghestan; ad O., con la Georgia e con l'Armenia; a S., con la Persia; ad E. è limitato dal Mar Caspio. La superficie complessiva è di 85.968 kmq.; la popolazione di 2.314.571 ab. (1926).

Il rilievo consta di tre distinte zone geomorfologiche: una settentrionale, costituita dall'estrema sezione orientale della catena del Caucaso, orientata da NO. a SE., che dalla cima del Bazar Djuza (4489 m.) va sempre più degradando sino a ridursi ai piccoli dossi collinosi della penisola d'Apšeron; una meridionale, pure montuosa, parallela alla precedente, costituita di rocce antiche, come graniti, dioriti e porfidi, intercalate a rocce di origine recente, come trachiti, basalti, pomici e tufi, e che comprende le catene dello Šach Dag, del Murov Dag, del Dali Dag e del Karabach; una centrale, costituita dalla parte orientale della grande vallata del Kura, con le regioni steppose di Širvan, Karabach e Muran, ricca di materiali alluvionali. Fra le catene dei monti Murov Dag e Karabach, si sviluppa l'altipiano di Karabach, cosparso di antichi vulcani estinti. All'estremo SE. sorgono i monti Tališ, i quali costituiscono la congiunzione con la catena dell'Elburs. Il litorale si sviluppa dalla foce del Samur, a N., al confine della Persia, a S. della cittadina di Lenkoran, e non offre nulla di caratteristico all'infuori della penisola di Apšeron (v.), la quale si protende per circa 60 km sino al capo Sachov, verso E., formando la buona baia di Baku; più a S. vi è la baia di Kizil-Agač. Al largo della costa sorgono alcune piccole isole. Il clima è piuttosto mite, con temperature medie annue e stagionali uguali alle mediterranee. Tuttavia le variazioni locali, soprattutto della regione montuosa, sono assai sensibili. Le precipitazioni atmosferiche oscillano fra i 200 e i 400 mm., meno che nella zona del SO., ove aumentano sino ai 1000 mm. Le nevicate sono frequenti sui monti, ma rarissime altrove. Paragonato a quello della Transcaucasia occidentale, il clima dell'Azerbaigian presenta maggiore continentalità, e ciò per la scarsa influenza esercitata dal Mar Caspio. L'idrografia è rappresentata dal corso inferiore del Kura, a partire dalla confluenza con il Chram a 40 km. circa a SE. di Tiflis, e dall'Arasse a partire dalla stretta di Migri. Alcuni fiumi, soprattutto quelli del versante settentrionale della catena del Caucaso, si perdono nelle paludi della zona stepposa. La vegetazione non è né molto sviluppata, né molto variata, soprattutto per la scarsezza delle precipitazioni atmosferiche. Possiamo distinguere alcune zone montane, coperte prevalentemente di foreste, ma non molto fitte; una zona di steppe, che occupa l'altipiano di Karabach e la valle del Kura; una zona di pascoli sul versante settentrionale del Caucaso. Anche la fauna non è molto abbondante, né caratteristica come quella della Transcaucasia occidentale. Sono frequenti: una specie di gazzella, lo sciacallo, il francolino, e la iena. Fra gli animali domestici prevalgono gli ovini. La popolazione è costituita soprattutto da elementi turco-tatari, stanziatisi nel paese sino dall'epoca della conquista mongolica; ma, sotto l'influenza persiana e russa, si sono assai modificati. Vi sono ancora i Talisci del distretto di Lenkoran; numerosi Armeni e pochi Georgiani e Russi, i quali abitano nelle città. Il 77% della popolazione vive sparsa nelle campagne. L'Azerbaigian è paese prevalentemente agricolo e i principali prodotti sono i cereali, il cotone, il vino, gli ortaggi, la frutta, il tabacco e la seta. La pastorizia è assai sviluppata nelle regioni montane. Il 75% dei terreni è coltivabile. La produzione del cotone è di circa 640.000 quintali. Il principale prodotto minerario è il petrolio; vengono quindi il rame e il sale. Le industrie manifatturiere comprendono le raffinerie di petrolio, la salagione del pesce, la filatura e tessitura. Le vie di comunicazione comprendono, oltre le vie ordinarie e carovaniere, la ferrovia transcaucasica Batum-Baku, la Baku-Derbend e la Baku-Karalar. La scarsa navigazione interna si svolge sul Kura; più attiva è la marittima per la pesca e l'esportazione del petrolio da Baku.

Provincia persiana (A. T., 92). - È la più settentrionale delle provincie persiane, limitata a nord dal corso dell'Arasse, ad est dal distretto del Tališ - pertinente all'Azerbaigian sovietico - e dal Gilan, a mezzodì dal Khamse e dall'Ardilan, e ad ovest dal confine politico, di recente fissato, fra la Persia, la Turchia e l'Irāq.

Il territorio, tutto montuoso, è costituito da un altipiano, elevato in media oltre i 1500 m., sul quale s'innalzano il gruppo del Qara Dagh a nord, continuato verso il Caspio dai monti del Tališ, e, lungo la frontiera occidentale, quella serie di elevazioni che formano il displuvio tra il bacino del Tigri e dell'Eufrate da un lato, dell'Arasse e del Lago di Urmiyah dall'altro. A oriente di quest'ultimo troneggiano i due rilievi vulcanici del Sahend (3545 m.) e del Sawalan (4820 m.), la cima più alta dell'Azerbaigian. Ne è continuazione verso il sud il distretto di Khalkhal, costituente il limite fisico ed etnico del paese. I due vulcani sono ora spenti, ma non mancano tracce di attività endogena (sorgenti termali, solforose ecc.) in tutta la parte orientale della regione, formata essenzialmente da zone trachitiche, su cui poggiano calcari, scisti e conglomerati.

Oltre che dagli affluenti del lago, l'Azerbaigian è irrigato da numerosi, ma piccoli e poveri, corsi d'acqua. Il fertile distretto del Hasht Rūd manda per il Carangu le sue acque al Qizil Uzun, il cui corso medio appartiene all'Azerbaigian. Il clima è continentale, con inverni asciutti e rigidi, ed estati caldissime. Le temperature variano naturalmente assai da luogo a luogo. La piovosità è in genere scarsa (240 mm. annui) e va diminuendo da est a ovest.

La popolazione è costituita essenzialmente da Turco-tatari; tribù curde, dimesse quasi del tutto le abitudini nomadi, si sono fissate nei distretti meridionali e occidentali; Persiani nelle città e in qualche zona del sud. In complesso si calcola che l'Azerbaigian conti intorno a 2.000.000 di abitanti musulmani sciiti, dispersi sopra una superficie di kmq. 105.000. L'occupazione prevalente è l'agricoltura; i prodotti principali sono il grano, l'orzo, il riso, il tabacco, il cotone, il ricino. Giustamente rinomati i frutteti, fiorente la coltura degli ortaggi. Le ricchezze minerarie (asfalto, bitume, salgemma, solfo, rame, carbone, petrolio), sebbene indubbiamente notevoli, rappresentano ancora un valore potenziale. L'industria dei tappeti, di carattere casalingo, è una delle migliori della Persia. I centri più considerevoli, dopo Tabrīz, capitale (v.), Ardabīl (v.), e Urmiyah (v.), sono Maragha (40.000 ab.), Khoi (30.000 ab.), Mianeh (20.000), Marand (20.000) e Miandoab (15.000).

Vedi anche
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