ARMAH, Ayi Kwei
Romanziere, nato a Takoradi (Ghana), nel 1939. Ha studiato alla Goton School (Massachusetts), all'università di Harvard, dove si è laureato in Sociologia, e alla Columbia University di New York. Dopo un periodo in cui ha lavorato, prima in Francia e poi in Algeria, come traduttore per la rivista Révolution Africaine, si è dedicato all'insegnamento per poi passare alla televisione nazionale del Ghana come sceneggiatore. Negli anni 1967-68 ha diretto a Parigi la rivista Jeune Afrique. Nella sua produzione letteraria, A. si è dimostrato uno dei romanzieri africani più critici e corrosivi nei confronti del neo-colonialismo dell'Africa in generale e del suo paese in particolare.
I suoi romanzi − The beautiful ones are not yet born (1968), Fragments (1970), Why are we so blest? (1972), Two thousand seasons (1973) − hanno trovato ardenti ammiratori ma anche critici estremamente severi. Il suo disgusto e ancor più la sua indignazione, ora violenta ora acre, ma espressa sempre con sconcertante sincerità, prendono di mira il caos morale, la prevaricazione, il comportamento corrotto dei politici africani, il nuovo sistema politico-sociale che tenta di ricalcare o scimmiottare quello degli ex-colonizzatori europei, la corruzione sempre più dilagante anche fra gli abitanti, le torbide suggestioni della civiltà occidentale, lo squallore delle nuove metropoli, lo sfaldamento inarrestabile dei secolari valori tradizionali della cultura indigena. Ne vien fuori uno scenario triste e desolato in cui l'individuo vive senza speranze o certezze o illusioni, sradicato, isolato, impotente, senza nemmeno il conforto o il sostegno di quella antica solidarietà sociale che aveva costituito la base e il fulcro del mondo pre-coloniale.
The beautiful ones are not yet born, il romanzo che lo ha reso famoso, è una sorta di ''moralità'' moderna, metafora dell'uomo africano sempre più lontano dalle proprie radici, catapultato e immerso in un vuoto esistenziale e in un mondo nel quale non riesce più a riappropriarsi né della propria identità né della propria funzione sociale. Nel secondo romanzo, Fragments, in parte autobiografico, la visione dello scrittore sembra un po' meno oscura, rischiarata com'è dal tentativo di far recuperare ai suoi personaggi i valori positivi della cultura tradizionale, della fede e della comunità. La struttura di Why are we so blest?, un romanzo incentrato sul rapporto fra un fallito rivoluzionario, un intellettuale americano di sinistra e una giovane studentessa africana, è formata da sequenze di brevi capitoli, nei quali bianchi e neri danno sfogo alle loro pulsioni e amarezze. Two thousand seasons, accusato da vari critici di fomentare un contro-razzismo nero, è piuttosto un itinerario tra il fantastico e il reale nel regno della memoria e del mito, mentre in Two healers (1978) A., abbandonata la furia politico-moralista delle opere precedenti, ricostruisce con stile sobrio e asciutto la caduta del regno Ashanti.
Bibl.: C.A.A. Aidoo, Introduction to The beautiful ones are not yet born, Londra 1969; C.R. Larson, The emergence of African fiction, ivi 1972; R. Hayman, The novel today 1967-1975, ivi 1976.