AXOS (Γάξος, Όάξος, Ἄξος)
Antica città dell'entroterra dell'isola di Creta, situata sulle pendici settentrionali del monte Ida (m 510 s.l.m.), presso l'attuale villaggio omonimo, nel distretto di Mylopotamos. Il suo sbocco al mare era costituito dal porto di Astale, oggi Bali, sulla costa settentrionale. Il nome di A. deriva, secondo la tradizione, da quello del suo mitico fondatore Oaxos, o dal termine àxos, che significa «dirupo», «roccia scoscesa», etimologia che corrisponde alla natura del luogo (Steph. Byz, s.v.). Secondo Erodoto (I, 154), Batto, fondatore della colonia greca di Cirene nel 631 a.C., era nipote del re di A. Etearchos.
Utensili neolitici, principalmente asce, raccolti ad A. testimoniano la presenza umana nell'area già in questo periodo. Da vasi, frammenti ceramici e statuette provenienti dalla zona si deduce che Α., la e-ko-so citata nelle tavolette in Lineare B, costituiva un insediamento già nel Tardo Minoico III Β, che sopravvisse tra il periodo subminoico e il Protogeometrico.
Un gruppo di armi difensive in bronzo con decorazioni a sbalzo, figurine di terracotta, iscrizioni con estratti di leggi, singole opere di scultura e resti di architettura templare datati nel VII e nel VI sec. a.C. documentano la fioritura di A. tra il periodo dedalico e l'età arcaica. Fino all'epoca bizantina A. continuò a essere una città importante e ricca.
La monetazione ha inizio nel IV sec. a.C. e di A. sono presentati dallo Svoronos quaranta tipi monetali. Le divinità effigiate sulle monete sono Apollo, Artemide, Zeus ed Hermes: per altre, come Atena, Afrodite e Demetra, esistono testimonianze di culti. In un'iscrizione del I sec. a.C., proveniente da Α., Zeus ha l'appellativo di Idàios.
In età ellenistica, A. prende parte alle vicende interne dell'isola che hanno come principale caratteristica il continuo mutamento delle alleanze tra le diverse città. Contemporaneamente, tuttavia, prosegue l'apertura di Creta verso il mondo esterno che determina rapporti con città e santuari della Grecia propria e dell'Asia Minore.
La documentazione epigrafica attesta che intorno alla metà del III sec. a.C. (o nel 292) A. partecipa al trattato sottoscritto con Mileto dalle diciannove città cretesi sotto l'egemonia di Cnosso; nel 201 a.C. concede diritto di asilo nel santuario della città microasiatica di Teos, con la mediazione di un delegato macedone; nel 183 a.C. fa parte dell'alleanza stretta da trentuno città cretesi con Eumene II di Pergamo. Nel c9rso del III e del II sec. a.C. stabilisce legami con gli Etoli.
Sull'acropoli si conservano parti delle mura in opera- poligonale; avanzi di strutture alla sua sommità sono stati identificati da F. Halbherr con l’andrèion menzionato nelle iscrizioni.
Nel 1899 F. Halbherr e G. De Sanctis scavarono due templi, uno sull'acropoli, verosimilmente dedicato ad Apollo o ad Atena, e uno nella parte bassa della città, consacrato ad Afrodite. Del tempio arcaico dell'acropoli, con orientamento NE-SO, venne portato alla luce solo un settore, diviso in due parti da un tramezzo. Il Tempio di Afrodite, di dimensioni minori, aveva pronao, cella e opistodomo. Lungo il suo lato orientale si rinvennero mitre ed elmi, le celebri armi difensive in bronzo pubblicate da D. Levi, che si datano nella seconda metà del VII e nella prima metà del VI sec. a.C. Presso l'altare venne alla luce un gruppo di figurine in terracotta che 643 costituisce uno dei più importanti complessi della coroplastica cretese del VII e del VI sec. a.C. La fase arcaica del tempio non è conservata; i resti rinvenuti si datano in epoca ellenistica e romana. In prossimità del tempio si rinvenne anche la testa in pietra di una sfinge, datata al VI sec. a.C.
Gli scavi sono continuati agli inizi di questo secolo e in periodi più recenti a opera del Servizio Archeologico Greco. In brevi ricerche archeologiche, effettuate nel 1910 e nel 1964 in località Gherakaro, si sono rinvenute numerose statuette in terracotta di età arcaica, classica ed ellenistica, che dovrebbero appartenere alla stipe di un santuario; dallo stesso luogo proviene un rilievo con Afrodite di epoca romana.
Nelle località Teichiò e Mégalos Traphos, alle pendici SO dell'acropoli, è stato scoperto (1983) un settore di un'estesa necropoli con tombe che si datano in età arcaica, ellenistica e romana, mentre in località Panaghià, a NE dell'acropoli, sono venute alla luce (1986-1987) parti di case della tarda età ellenistica.
In una zona a NO del villaggio, con una conformazione a terrazzamenti, si sono osservate tracce di costruzioni romane, mentre in località Bouri, sempre a NO del villaggio, si sono recuperate tombe di epoca romana. È verosimile che la città di età romana si estendesse fino a questa zona.
Nel circondario dell'attuale abitato si conservano piccole chiese bizantine. Il Sanders fa riferimento all'esistenza di una basilica paleocristiana nel sito occupato dalla chiesa di Haghios Ioannis, presso la sommità della collina, e probabilmente di un'altra a NE dell'acropoli, dove ora è la chiesa della Panaghia. Il recupero di antichità effettuato nel circondario ha prodotto notevoli trovamenti di diverse epoche, quali un gorgòneion in pietra della metà del VII sec. a.C., iscrizioni e oggetti di ornamento di età romana, monete ellenistiche, romane, bizantine e veneziane.
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