avvezzare
. Unico esempio in Rime XCI 76 Ond'elli avven che tanto fo dimora / in uno stato e tanto Amor m'avvezza / con un martiro e con una dolcezza, / quanto è quel tempo che spesso mi pugne... Nonostante che il commento Foster-Boyde (Dante's Lyric Poetry, Oxford 1967) non sia di questo avviso, appare più probabile l'interpretazione del passo secondo la quale a. equivale a " educare ", che non quella secondo cui il verbo Infatti l'espressione m'avvezza ‛ con ' un martiro e ‛ con ' una dolcezza è chiara solo nel caso in cui a. valga appunto " educare ", " temprare l'animo ", " far maturare una persona ". Del resto (op. cit., ad l.) " avvezzare " potrebbe contenere i due significati di ‛ abituare gradualmente ' e di ‛ blandire ', ‛ stimolare '... L'amore dunque ‛ educherebbe ' il poeta con alterne concessioni di sofferenza (privazione) e di gioia (restituzione) ". Il Pernicone interpreta " mi tiene abitualmente ".