AVERSA
Città della Campania in prov. di Caserta. Venne fondata dai Normanni capeggiati da Rainulfo Drengot nel luogo in cui si trovava già un borgo detto di Sanctu Paulu at Averze sul confine settentrionale del ducato di Napoli, nell'antica Liburia, intorno al 1030. Il territorio, che era stato concesso da Sergio IV, duca di Napoli, divenne subito contea indipendente, la prima contea normanna in Italia, riconosciuta dall'imperatore Corrado II nel 1038. La città fu munita di una prima cinta di mura e, a partire dal 1053 ca., fu dotata per volere di papa Leone IX di una sede vescovile. Lo sviluppo economico-sociale di A. fu tale che alla fine del sec. 11° risultavano già costruiti una grandiosa cattedrale e numerosi altri edifici religiosi. Inoltre, per l'impulso dato alla cultura e agli studi di grammatica, la città meritò dal poeta Alfano di Salerno il titolo di Athenae studiorum. Nel periodo angioino vi dimorò spesso la corte regia. Particolarmente munifica fu la regina Giovanna I, che elargì molti benefici all'universitas e ai feudi vicini. Il castello angioino fu però teatro di tragiche vicende: nel 1345 Andrea d'Ungheria, marito di Giovanna I, fu impiccato a uno dei balconi; tre anni dopo Ludovico d'Ungheria invitò nel castello a banchetto quanti avevano preso parte all'assassinio del fratello e li fece uccidere. Da allora A. seguì le sorti della vicina Napoli.La città medievale, a sviluppo quasi ellittico, con vie concentriche e radiali, si identifica per lo più con la parte dell'odierna città compresa entro la cinta di mura fatta ricostruire da Carlo III di Durazzo dopo il 1382 e solo in parte conservatasi lungo via Monserrato. Alcuni insediamenti esterni rimangono sull'asse dell'antica via Cumana in direzione di Capua e presso la via Atellana o Napoletana, che univa Capua a Napoli. Un dipinto su tavola del 1408 di Angelo Arcuccio, conservato nella sacrestia del duomo, mostra sullo sfondo una veduta di A. in cui è evidenziata la definizione militare della città, protetta da torri, mura merlate e castelli. I più antichi nuclei del primo insediamento normanno risultano, secondo le fonti testuali, nell'area intorno al duomo e negli slarghi antistanti le chiese di S. Nicola, S. Maria a Piazza, Santa Croce, S. Antonio, S. Giovanni e S. Andrea.Il duomo, dedicato a s. Paolo, è indubbiamente la costruzione più rappresentativa, contrassegnata da un deambulatorio semicircolare con cappelle radiali, del tipo comune ad altri edifici normanni dell'Italia meridionale (SS. Trinità di Venosa e duomo di Acerenza). Iniziato all'epoca del principe Riccardo, intorno alla metà del sec. 11°, l'edificio fu proseguito dal figlio Giordano, morto nel 1090. Entrambi i committenti figurano menzionati su un portale ora murato all'esterno del transetto nord. Anche se i lavori di abbellimento dovettero protrarsi fino agli inizi del secolo successivo, la costruzione del nucleo principale del duomo, compreso il deambulatorio, non può essere collocata oltre il 1090, come è confermato peraltro non solo dall'analisi della scultura interna, ma anche dallo studio dei caratteri tipologici e stilistici del monumento stesso, certamente il più arcaico rispetto agli esempi gemelli più evoluti dell'Italia meridionale. Quanto alle altre chiese della città, rimangono tracce delle strutture medievali in S. Maria a Piazza (portale di facciata), in S. Biagio (chiostro), in S. Nicola (impianto interno) e in S. Francesco (pronao e chiostro).Fra i monasteri va segnalato soprattutto quello più antico di S. Lorenzo, uno fra i più prosperi monasteri benedettini del Meridione fino al 16° secolo. La sua chiesa, costruita fra il 1091 e il 1106, con tre navate e transetto sporgente, riveste una particolare importanza per le dimensioni imponenti, per la singolare struttura dei pilastri interni in chiara impostazione francese e soprattutto per il portale di facciata a protiro timpanato, d'ispirazione pugliese.
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