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AVELLONI, Francesco Antonio, detto il Poetino

di Silvio D'Amico - Enciclopedia Italiana (1930)
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AVELLONI, Francesco Antonio, detto il Poetino

Silvio D'Amico

Nacque a Venezia nel 1756, di famiglia nobile ma decaduta. Cominciò dal 1765 a scriver tragedie; ma fattosi, per vivere, poeta stipendiato di compagnie drammatiche, si mise al loro seguito, sposando un'attrice, e divenendo all'occasione direttore e attore egli stesso. Scrisse così, o di sua fantasia, o rabberciandoli secondo le predilezioni del grosso pubblico, lavori scenici di tutte le sorta, che si fanno salire a seicento, di cui duecento furono stampati: tragedie e commedie lagrimose, drammi spettacolosi e fantastiche allegorie, fiabe e commedie di semplice vena goldoniana. Di queste la più apprezzata, e che sino a pochi anni fa si rappresentava ancora, è Il barbiere di Gheldria, imitazione del Don Marzio del Goldoni; altra nota è Contradizione e puntiglio. Una sua imitazione aristofanesca, Le nuvole, non piacque: piacquero invece al gusto del tempo altri suoi lavori romanzeschi o favolosi: Le vertigini del suolo, Giovanni e Arduino, L'omicida per punto d'onore, ecc. Si citano drammi che egli scrisse in quattro giorni, in tre, in due, e anche in uno solo; la tragedia San Catervo fu da lui composta in una settimana per commissione avuta a Tolentino, in onore del Martire protettore della città. Raccontano che una volta, assistendo a un dramma da lui scritto qualche anno prima, chiedeva ingenuamente di chi fosse; altra volta, sentendo fischiare un suo lavoro, diceva: "Farò prima io a scriverne uno nuovo, che gli spettatori a finir di fischiare questo". La sua incredibile facilità, che fa di lui il più fecondo fra i nostri autori drammatici, si disperse così nel mestiere più frettoloso; e le sue scene esteticamente meno infelici son le poche, non originali, pallidamente imitate dal Goldoni. Nel 1823 stanco, si ritirò in Roma, dove accolto in casa del critico e autore di melodrammi Giacopo Ferretti, prese, a settant'anni, una seconda moglie. Ridottosi per campare la vita a dar lezioni, morì nel 1837.

Vedi anche
tragedia Opera e rappresentazione drammatica che si caratterizza, oltre che per il tono e lo stile elevato, per uno svolgimento e soprattutto una conclusione segnati da fatti luttuosi e violenti, da gravi sventure e sofferenze. L’età classica 1. La t. greca. La t. di Eschilo, Sofocle, Euripide, e degli altri ... commèdia Secondo la definizione invalsa nel 16° sec., rappresentazione scenica, generalmente in versi, di una vicenda tratta dalla vita comune, che, attraverso un susseguirsi di casi divertenti, si risolve lietamente. Sopravvive oggi come forma d’arte drammatica pressoché unica, in cui però il lieto fine non ...
Tag
  • PUNTO D'ONORE
  • VERTIGINI
  • ROMA
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  • Avellóni, Francesco Antonio, detto il Poetino
    Enciclopedia on line
    Drammaturgo (Venezia 1756 - Roma 1837), autore fecondissimo di opere teatrali (600, delle quali circa 200 stampate), nate da un naturale istinto drammatico.
  • AVELLONI, Francesco Antonio
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 4 (1962)
    Maria Luisa Scauso Nato a Venezia nel 1756 dal conte Casimiro, di origine napoletana, e da Angela Olivati, veneziana, studiò nelle scuole dei gesuiti; fu novizio dell'Ordine e ne uscì per la sua soppressione (1773). Rimasto orfano, dovette lavorare per vivere: cominciò come segretario di un avvocato, ...
Vocabolario
sant’Antònio
sant'Antonio sant’Antònio. – Nome di alcuni santi, di cui noti soprattutto sant’Antonio da Padova (c. 1195-1231) e sant’Antonio abate (morto vecchissimo, a circa 105 anni, nel 356), che fa parte di alcune locuz. del linguaggio com.: con...
fióri di sant’Antònio
fiori di sant'Antonio fióri di sant’Antònio locuz. usata come s. m. pl. – Suffrutice della famiglia crocifere (Iberis semperflorens), con fiori candidi; originario del Mediterraneo, si coltiva nei giardini, e fiorisce da ottobre ad aprile....
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