AVAMPOSTI
. I reparti di sicurezza in stazione assumono, nel loro complesso, il nome d'avamposti. Il loro compito è di permettere alle truppe retrostanti di riposare, preservandole da sorprese, di tenerle informate, quando sia possibile, dei movimenti del nemico, di dar loro infine, in caso di attacco, il tempo di predisporsi o di sottrarsi al combattimento.
Secondo la regolamentazione tattica italiana, i sistemi di sicurezza in stazione assumono modalità e denominazioni diverse, in relazione al terreno, alla situazione rispetto al nemico, alla forza della colonna da proteggere e al suo modo di stazionare (accantonamento, accampamento, addiaccio).
Quando le probabilità d'incontro col nemico siano molto ridotte, si ricorre alla fermata protetta o, quando sia possibile, agli avamposti di marcia. La fermata protetta è la disposizione assunta da una colonna che si arresta conservando le stesse misure di sicurezza che aveva in marcia, completate eventualmente da qualche vedetta. Il sistema di avamposti di marcia è quel dispositivo costituito da gran guardie in fermata protetta sulle strade per le quali può venire il nemico e, all'occorrenza, da una riserva d'avamposti anch'essa in fermata protetta, collocata preferibilmente sulla direttrice di marcia. Il tutto è integrato da vedette e da pattuglie, che di notte vigilano il terreno frapposto tra le gran guardie.
In vicinanza del nemico si dispone un sistema completo d'avamposti avente i suoi elementi di sicurezza scaglionati su tre linee: piccole guardie con vedette, gran guardie, riserva d'avamposti.
Complessivamente questi elementi non possono superare il terzo della fanteria della colonna. Una divisione, per esempio, che debba sostare sotto la protezione d'un sistema completo di avamposti, potrà destinarvi al massimo un reggimento di fanteria.
Il nuovo codice tattico italiano conferma sostanzialmente le prescrizioni della regolamentazione prebellica, eccezione fatta per la distanza tra avamposti e grosso e per le modalità inerenti all'organizzazione della resistenza. In relazione infatti alle aumentate gittate delle artiglierie odierne, gli avamposti dovranno essere spinti più innanzi che non in passato, in modo da sottrarre le retrostanti truppe all'eventuale azione delle artiglierie campali avversarie. Per assolvere inoltre la loro speciale funzione di protezione, essi, rienirando in pieno nel quadro dell'azione difensiva, dovranno sistemare le gran guardie, cui compete normalmente il compito della resistenza, non più su una linea, come nel periodo prebellico, ma su una posizione di resistenza e spaziarle nel senso della fronte e in quello della profondità.
Uno schema di sistema completo di avamposti d'un reggimento di fanteria inteso ad assicurare la protezione del grosso di una divisione, può essere dato da un battaglione in riserva di avamposti e da due battaglioni in posizione di resistenza, aventi ciascuno due compagnie in gran guardia e una in rincalzo. Le compagnie in gran guardia devono avere, in massima, due plotoni avanzati sul margine anteriore della posizione di resistenza (linea di resistenza) e uno in rincalzo. Le piccole guardie con vedette sono costituite dai plotoni avanzati. Tale accentuato scaglionamento in profondità deve di volta in volta ridursi in relazione alla necessità di assicurare anzitutto l'integrità della linea di resistenza. Tra i battaglioni destinati in posizione di resistenza viene, di massima, ripartita la sezione reggimentale pezzi per fanteria. I comandanti delle artiglierie leggiere assegnate agli avamposti devono, prevî accordi coi comandi di fanteria, predisporre i loro tiri di protezione nei tratti più importanti antistanti alla posizione di resistenza e tenersi in grado d'eseguire la manovra di fuoco su tutta la fronte del settore.
Se la divisione che sosta marciava su due colonne, gli avamposti possono essere forniti da un reggimento misto, costituito dalle avanguardie delle due colonne. Tale costituzione di avamposti appare più vantaggiosa della precedente, in quanto consente di destinare sulla posizione di resistenza due battaglioni di reggimenti differenti, aventi ciascuno l'intera sezione reggimentale pezzi per fanteria. Con ciò si viene anche a preludere allo schieramento che di massima la divisione assumerebbe nel caso che gli avamposti dovessero trasformarsi in una regolare sistemazione difensiva (due reggimenti in prima linea e uno in seconda).
Il sistema completo d'avamposti è integrato da posti di riconoscimento e da posti di scoperta. I primi, collocati sulle strade e costituiti da piccole guardie comandate da ufficiali, hanno il compito di regolare e sorvegliare il transito attraverso alle linee di avamposti. I secondi, composti di pochi uomini, sono stabiliti, di giorno, per l'osservazione, davanti o anche dietro la linea delle piccole guardie, in luoghi che particolarmente si prestano all'osservazione stessa. La sorveglianza al di là delle linee degli avamposti, di giorno, è fatta da pattuglie di cavalleria o ciclisti; in mancanza di esse, da pattuglie di fanteria. In caso d'attacco le piccole guardie ripiegano sulle gran guardie. Eccezionalmente, quando la resistenza debba farsi sulla linea della riserva di avamposti, su questa linea ripiegano le gran guardie.
Precise norme regolano il servizio di avamposti e in ispecie il riconoscimento del transito attraverso agli avamposti stessi, il ricevimento di parlamentari o disertori nemici. Il sistema completo di avamposti dovrà subire tutte quelle varianti o riduzioni derivanti dalle contingenze del momento, inerenti al nemico e al terreno: per es.. le forme caratteristiche del terreno di montagna, che consentono quasi sempre di poter notevolmente ridurre le forze e spesso di avvicinare o anche compenetrare gli organi di osservazione e gli organi di resistenza, consigliano un sistema di avamposti molto più semplice, integrato, a volte, da piccoli nuclei agli accessi per la vigilanza e la prima resistenza, da distaccamenti in località adatte per accorrere a rinforzare i nuclei, da pattuglie spinte innanzi per l'esplorazione del nemico. Talvolta la riserva degli avamposti in montagna potrà essere costituita dal corpo principale.
Alcune regolamentazioni estere - per esempio la tedesca, la belga, la francese, l'austriaca - denominano zona di avamposti anche quella fascia di terreno antistante alla posizione principale, avente compito d'osservazione e spesso di resistenza, fascia che dalla nostra regolamentazione è denominata zona di sicurezza. Questa zona di avamposti - profonda dai 2 ai 6 km. e normalmente presidiata da poche forze (al massimo un terzo della forza che presidia la posizione principale di resistenza) - è all'incirca organizzata come il nostro sistema completo di avamposti. Piccole guardie (piccoli posti o scaglione di sorveglianza francesi) per l'osservazione; gran guardie (scaglione di resistenza francese, compagnie di avamposti tedesche) per la resistenza; riserva di avamposti per rinforzare le gran guardie o per raccoglierle in caso di ritirata o infine per contrattaccare il nemico che avesse intaccato la linea di resistenza.
Bibl.: Esplorazione vicina e sicurezza (circolare 400 del 1° maggio 1915 del Comando del Corpo di stato maggiore); Norme generali per l'impiego delle grandi unità, 1928; Servizio in campagna (allegato 1° all'istruzione provvisoria francese sull'impiego tattico delle grandi unità, ediz. 1922); Istruzione provvisoria belga sull'impiego tattico delle grandi unità, 1924; Regolamento tedesco: Comando e combattimento delle armi riunite, 1921.