AUTOSUGGESTIONE
. L'autosuggestione è una forma di suggestione e precisamente quella suggestione che è determinata dal soggetto sopra sé stesso. È noto infatti che la suggestione (che consiste nell'ammettere un giudizio speculativo o pratico per una influenza in forza della quale il soggetto cessa d'essere completamente libero di accettarlo o meno) viene comunemente esercitata da altri individui (eterosuggestione). Può darsi però che nel soggetto stesso si risvegli tale giudizio che finisca per esercitare un'influenza suggestiva su di lui. Esempî nella vita pratica se ne hanno numerosi; così, ad esempio, molte nostre azioni sono compiute o rese più facili ovvero rese più difficili o anche impossibili per il fatto che un giudizio esercita sopra di noi un'azione suggestiva o favorendo o inibendo tale azione. Il fatto fondamentale adunque della suggestione si è che nel soggetto autosuggestionato vi ha una credenza in qualche cosa (avvenimento, fatto, esistenza, ecc.) che non esiste: ovvero si crede dal soggetto che tale fatto, oggetto, avvenimento si presenti in forme, aspetti, circostanze, che non corrispondono alla realtà. Nei casi più gravi, oltre codesta credenza si ha anche la dissociazione della coscienza, per il che l'individuo è privato dell'attività completa, riflessa, caratteristica dell'azione volontaria, mentre funzionano, e soltanto esse, le attività inferiori, semplici e automatiche. Tale dissociazione è accompagnata da automatismi vari e da restringimento del campo della coscienza. Si suole affermare che tali stati di autosuggestione sono accompagnati da subcoscienza, ma bisogna andare cauti nell'usare questa parola alla quale si attribuiscono significati ed estensioni assai diverse. Di certo si può dire solo che la coscienza è assai ristretta. È poi da osservare che questi fatti che accompagnano i casi nei quali l'autosuggestione è più intensa (e cioè gli automatismi, il restringimento della coscienza, la dissociazione di essa) non sono punto caratteristici e peculiari. Come ha fatto notare lo Janet, il carattere fondamentale dell'autosuggestione è solo e sempre quello più sopra ricordato della credenza: l'individuo crede, ritiene vero un determinato giudizio speculativo e pratico, senza che abbia ragione per accettare tale giudizio; crede di dover camminare, correre, saltare, sentire; e si comporta in una maniera che corrisponde a tale credenza, ecc. Non si tratta però mai di una credenza superiore e riflessa, ma di una credenza inferiore, impulsiva, ossia senza ragionamento, senza critica.
L'autosuggestione, o credenza immediata, è facile a riscontrarsi nei fanciulli, nelle donne, nei popoli primitivi o selvaggi, nei deboli di mente, o anche si può riscontrare accidentalmente, in alcuni determinati stati; p. es., per influenza della depressione nervosa, della distrazione, della stanchezza, di un'emozione, di malattie esaurienti, ecc.
Taluni autori hanno fatto ricorso all'autosuggestione per spiegare azioni e credenze dei primitivi; ma gli studî più recenti di etnografia hanno dimostrato quanto è infondato tale modo semplicistico d'interpretare la condotta tutt'altro che semplice dei primitivi. All'autosuggestione, specie collettiva, si è fatto ricorso per spiegare i miracoli. Ora, se si deve riconoscere che, in realtà, in taluni casi tale spiegazione si presenta come giustificata, bisogna pure riconoscere che nella maggioranza dei casi deve essere cercata altra spiegazione, anzi bisogna andare assai cauti nell'ammettere l'esistenza di una suggestione collettiva. Ancora nello stesso campo fu affermato l'importanza dell'autosuggestione nelle guarigioni (la foi qui guérit di Charcot); per mezzo dell'autosuggestione vi sarebbe cioè un'influenza dell'idea sull'organismo, così da produrre la guarigione di malattie organiche. Ora una dimostrazione di questa influenza della suggestione non è stata data punto; pur riconoscendo che una certa influenza dell'idea suggestiva sull'organismo può darsi, deve essere chiaramente riconosciuto che siffatta influenza rimane sempre ristretta al puro campo funzionale; né mai si è potuto in modo sicuro provare una guarigione delle parti nel senso anatomico. Si tratta quindi di un'influenza simile, per quanto più grande, a quella esercitata dagli stati emotivi; e può anche darsi che tale influenza funzionale si eserciti in modo benefico sull'organismo; così si spiega l'attività curatrice spiegata, specie nell'America del Nord, da alcune sette che affermano l'efficacia sanatrice dell'autosuggestione (Christian Science). Taluno ha voluto recentemente dare una sistemazione scientifica a tale opinione, e tutti ricordano i nomi di Coué e Baudouin, i quali, riprendendo quanto in misura più limitata era stato fatto dalla Scuola di Nancy, affermano che con l'autosuggestione si ottengono guarigioni anche di malattie organiche. Ora, pur non negando che: con l'autosuggestione si può esercitare una certa limitata e benefica influenza sull'organismo, specialmente in ordine ai processi neurotrofici, deve essere chiaramente affermato che non è stata data una chiara dimostrazione dell'influenza dell'autosuggestione sulle malattie organiche, e le affermazioni di coloro che vantano tali guarigioni (Coué) debbono essere messe in quarantena. In una parola si è assai esagerato sull'influenza dell'autosuggestione; essa deve essere limitata ai processi funzionali e in questo senso ogni giorno essa è fonte di benefizî per i malati e potente alleata del medico.
Taluno afferma che non esiste una vera autosuggestione e che ogni forma di suggestione deve essere ritenuta di eterosuggestione; che però vi sia una vera autosuggestione lo provano le belle esperienze di Binet, tra cui va ricordata la seguente. Si presentano a un soggetto successivamente varie liste di legno, aventi una lunghezza in apparenza sempre crescente, in maniera da indurre il soggetto a ritenere che tale lunghezza sia sempre maggiore nelle successive presentazioni. Quando il soggetto si è formata tale convinzione, lo sperimentatore gli pone innanzi o liste sempre uguali o anche lievemente decrescenti. Il soggetto, che non resiste all'autosuggestione, ritiene che anche queste ultime abbiano una lunghezza maggiore delle precedenti. I risultati ottenuti mostrano come non solo nei fanciulli, ma anche in adulti, specie in alcuni stati morbosi, l'autosuggestione sia, in un simile esperimento, fortissima. L'esperienza può essere modificata con altri numerosi espedienti e dà sempre risultati analoghi. Il Binet trae la conclusione che l'idea direttiva (le idee preconcette) ha sopra i giudizî successivi un'influenza grandissima, giungendo sino a falsificarli.
Come avviene che l'autosuggestione prende la forma di credenza immediata senza riflessione anche negli individui normali? Vi sono varie ipotesi, ma nessuna è soddisfacente. Taluno ha anche indicato delle ipotesi anatomo-fisiologiche (Grasset), ma sono pseudo-spiegazioni; si può dire che l'autosuggestione si serve della depressione e della distrazione provocando artificialmente un impulso, mentre la persuasione si serve dell'accentuazione e dell'attenzione provocando la riflessione; ossia si ha l'influenza di un'idea suggerita che nel primo caso viene accettata immediatamente e senza critica.
Per ciò che riguarda l'uso terapeutico dell'autosuggestione si deve andare assai cauti, e, malgrado alcuni autori (Coué e Baudouin) vantino grandi risultati, i quali, come si è detto sopra, giungerebbero sino a guarigioni anatomiche, è bene avvertire che non solo bisogna guardarsi dalle illusioni, troppo facili in questo campo, ma anche dai pericoli ai quali l'autosuggestione ci può esporre; lo Janet, ad esempio, ritiene che l'autosuggestione sia assai pericolosa soprattutto nelle malattie nervose, perché questi malati hanno attitudini e sensibilità in relazione con i loro disturbi, così che l'autosuggestione non può che aumentare tali disturbi provocando la trasformazione di essi in convinzioni che è poi difficile distruggere. Per ciò lo Janet ritiene che sia sempre da sconsigliare l'autosuggestione a scopo terapeutico, e nei casi rari nei quali si deve far ricorso alla suggestione, egli giustamente ritiene che si debba far ricorso solo all'eterosuggestione praticata da medici veramente competenti.
Bibl.: A. Binet, La suggestibilité, Parigi 1902; A. Forel, Der Hypnotismus, Stoccarda 1907; Guidi, Recherches expériment. sur la suggestib., in Arch. de psychologie (1909); C. Baudouin, Suggestion et Autosuggestion, Parigi 1922; P. Janet, Rapport sur la suggestion, in Schweizer Arch. für Neurol. u. Psych., XX, i (1927); A. Moll., Hypnotismus und Suggestion, Berlino 1928.