AUTOSTRADA
. Neologismo sorto in Italia contemporaneamente all'oggetto al quale venne attribuito: in seguito venne tradotto in francese con routes pour automobiles (accanto all'italianismo autostrade), in inglese con motor road: gli Americani dicono highspeed highway, i Tedeschi Autostrasse.
L'autostrada è quella destinata ad essere percorsa esclusivamente da autoveicoli e che offre agli stessi le condizioni più adatte per sviluppare tutte le proprie risorse con completa sicurezza.
Da ciò emerge come siano caratteristiche essenziali di un'autostrada:
1. l'esclusione del traffico misto (a trazione animale, pedoni, ciclistico);
2. la conseguente separazione materiale dalla rete di viabilità ordinaria mediante blocchi d'ingresso ed eliminazione di contatto con le altre strade;
3. l'assoggettamento a regole e regolamenti speciali di polizia stradale;
4. l'adozione di determinati requisiti tecnici e precisamente:
a) larghezza stradale ampiamente adeguata almeno per tre linee di autoveicoli in piena corsa;
b) tracciato a lunghi rettifili e ad amplissime curve convenientemente sopraelevate;
c) pavimentazione permanente solidissima, liscia ma non sdrucciolevole: normalmente in calcestruzzo;
d) soppressione totale di ogni passaggio a livello con ferrovie e di attraversamento con altre strade;
e) servizî accessorî di ogni genere perfettamente organizzati per rifornimenti, riparazioni, informazioni, collegamenti telefonici, ecc.;
f) eliminazione di ogni attraversamento di abitati;
5. il costituire la via più breve, più veloce, più comoda e più sicura fra determinate regioni o centri abitati.
Il pagamento d'un diritto di transito è caratteristica peculiare alle autostrade italiane e a quelle che vogliono trovare la ragione della propria vita finanziaria in loro stesse e nel loro esercizio, ma non è caratteristica necessaria di ogni autostrada.
Queste caratteristiche avvicinano l'autostrada, nel suo sorgere, nel suo funzionamento e nei suoi fini, alla ferrovia e fanno sì che essa stia alla rete stradale ordinaria come a questa sta la rete ferroviaria. L'autostrada è la via speciale dei trasporti a mezzo motore, a sé stante come la ferrovia, e sussidiaria alla via normale che da tutti può essere usata.
L'autostrada è una creazione assolutamente italiana, dovuta all'iniziativa dell'ingegnere Piero Puricelli di Milano.
Il primo tronco autostradale del mondo è stato quelìo che da Milano conduce ai laghi lombardi (Como-Varese-Maggiore) su un percorso di km. 84,619 (v. cartina geografica). Esso fu inaugurato nel settembre 1925. La larghezza della strada è di m. 14 sul tratto Milano-Lainate-Gallarate (km. 32,700), di m. 11 sugli altri (Lainate-Como; Gallarate-Varese; Gallarate-Sesto Calende). A esso è seguito un secondo tronco Milano-Bergamo inaugurato nel settembre 1927 su un percorso di km. 49 ed un terzo Napoli-Pompei inaugurato nell'ottobre 1928 su un percorso di km. 21,523.
Altri progetti sono in corso d'esecuzione.
L'idea dell'autostrada ha trovato grande favore in ogni parte del mondo e sono avviati gli studî per una serie di costruzioni autostradali internazionali.
Per le loro peculiari caratteristiche le autostrade devono sorgere in speciali condizioni d'ambiente, di tempo e di traffico.
La necessità di allacciamento di centri importanti, di sfruttamento commerciale, industriale o turistico di zone; l'eccessiva circolazione automohilistica sulle strade ordinarie; la loro insufficienza a contenere il traffico, sono condizioni tutte che consigliano la costruzione di un'autostrada. Questa è indubbiamente preferibile a una nuova strada ordinaria, sia per i vantaggi che dà ai trasporti a motore, sia per la possibile maggiore celerità di comunicazione,. sia per la maggiore sicurezza, tranquillità ed economia che porta alle strade ordinarie.
Le autostrade possono essere create sia con finanziamenti diretti da parte degli enti pubblici, sia con capitali privati, in rapporto alle peculiari condizioni economiche dei varî paesi. Il finanziamento delle autostrade italiane sinora sorte o in via di costruzione è fatto da società private, mediante sottoscrizione di capitale azionario e mediante emissione di obbligazioni garantite da enti pubblici in relazione e rapporto al capitale sottoscritto. Il reddito è costituito dai pedaggi, dalla réclame, dai servizi speciali, ecc.
Da noi lo stato - in compenso della garanzia che dà per le obbligazioni, garanzia che è risultata finora soltanto potenziale - viene alla fine della concessione (50 anni) ad acquistare la proprietà dell'autostrada senza versare somma alcuna. Il risultato ottenuto in Italia è da ogni punto di vista soddisfacente.
Questo meccanismo finanziario è - almeno allo stato presente della economia generale - consigliabile per diverse ragioni:
1. garantisce che le autostrade sorgano là dove ne è più sentita la necessità e dove il reddito è sicuro;
2. non distoglie denari dal pubblico bilancio per opere che, pur essendo di pubblica utilità, vanno a vantaggio essenziale e positivo solo di poche categorie di cittadini;
3. fa contribuire in tale opera e nel mantenimento di essa coloro che dall'uso traggono economie materialmente ponderabili e valutabili nel risparmio di carburante, di gomme, di deperimento delle macchine, di tempo, ecc. E appunto tale risparmio presunto e calcolabile è la base per stabilire il pedaggio che trova la sua economica limitazione nella convenienza degli utenti;
4. permette che lo stato, il quale non può disinteressarsi della rete autostradale per i suoi principî d'imperio e di coordinatore di tutte le attività nazionali, vi abbia diretta ingerenza, non solo, ma ne divenga proprietario senza dispendio di denaro pubblico.
Lo stato non può che facilitare la costruzione di autostrade a mezzo del capitale privato, nei casi in cui non intenda costruirne direttamente. E questa sua opera di facilitazione si esplica nel permettere e favorire gli esproprî del terreno, nel riconoscimento e nella tutela della concessione di costruzione e di esercizio, nella garanzia di carattere economico che faciliti l'afflusso del capitale privato.
La costruzione diretta da parte degli enti pubblici non può essere fatta se non quando si sia raggiunto il massimo sviluppo del sistema di viabilità ordinaria.
Regolamenti speciali di polizia stradale disciplinano la circolazione sulle autostrade. Un limite determinato di velocità non può essere strettamente e materialmente posto, poichè la natura della strada lo vieta: il limite è nella prudente valutazione del conducente.
In rapporto a ciò, più rigorose devono essere le regole relative alla mano da tenere, al modo di sorpassarsi e d'incontrarsi, di entrare e d'uscire, di fermarsi; alla necessità e ai metodi di segnalazione, ai fari e ai fanali specie nell'incontro, ai freni, alla più stretta obbedienza ai segnali e agli agenti, ecc. E di conseguenza più gravose devono essere le sanzioni in relazione al maggior pericolo per l'incolumità delle persone e delle cose e alla presunta maggior educazione turistica di chi viaggia.
La rigida osservanza del regolamento di polizia stradale è condizione essenziale per l'uso di questa rete speciale, e quindi gli agenti, che devono curarne e tutelarne l'applicazione, devono essere investiti di tutti i poteri e di tutti i mezzi degli altri agenti dell'ordine. Così infatti è sui tronchi autostradali italiani.
Per la natura stessa delle autostrade, per la conservazione di esse e per evitare intralci nel traffico, si devono escludere i trasporti a movimento lento e non provvisti di ruote con gomme.
Considerato poi l'effetto sulla superficie stradale che hanno i veicoli in rapporto al loro peso, alla loro velocità, al loro equipaggiamento, è necessario che l'ammontare dei pedaggi sia commisurato e posto in relazione diretta alla potenzialità del motore, al peso lordo della macchina e all'avere essa più o meno cerchioni con gomme pneumatiche o piene.
L'autostrada è la via dell'avvenire: essa è ancora agl'inizî, ma la sua attuazione, se oggi è necessaria, in un prossimo avvenire sarà indispensabile. Essa però non deve sovrapporsi o comunque sminuire il valore del sistema di viabilità ordinaria, il quale ha fini ben diversi. L'autostrada è un complemento e un completamento della rete stradale, non in antagonismo ad essa, ma in perfetta consonanza di intenti nel rendere più sicura, più facile, più celere, più comoda e meno dispendiosa la vita delle nazioni, oggi specialmente, quando più che mai l'esistenza di un popolo e il suo benessere sono in diretto rapporto col movimento e con i traffici.
Bibl.: P. Puricelli, Le autostrade e l'autostrada Milano-Laghi, Milano 1925; id. e altri, L'autostrada Milano-Bergamo, Bergamo 1927; Associazione Internazionale Permanente dei Congressi della strada, Atti del V Congresso della strada, Milano 1926; Rees Jeffreys, The New Roads, in Times, 28 ottobre 1927; id., The Italian Autostrade, Londra 1927; Lester P. Barlow, Government owned toll motorways, in Highway Engineer and Contractor, Chicago, novembre-dicembre 1928, R. Otzen, Die Autostrasse Hansestädte Frankfurt-Basel, Hannover 1927.