AUTORE (A. T., 24-25-26)
Uno dei monti più noti del gruppo dei Simbruini nel Subappennino Centrale, al confine fra il Lazio e l'Abruzzo. È alto m. 1853 e consta di pile potenti di calcare in genere assai permeabile, entro il quale l'acqua circola sotterraneamente sgorgando poi alla base in grosse sorgenti. Queste alimentano, sul versante meridionale, il Simbrivio (Aniene), sul versante opposto il Fosso Fiojo (Salto) e altri brevi corsi d'acqua che si perdono in cavità carsiche (Camposecco). Il monte conserva ancora in gran parte il suo mantello di bosco (faggi), assai folto fino a 1200-1300 m. Sul fianco sud-est del monte, sotto l'erta rupe a picco detta la Tagliata, a circa 1360 m. di altezza, sorge il piccolo santuario della SS. Trinità, fondato, a quanto pare, tra il sec. V e il VI d. C., probabilmente sulle rovine o nei pressi di un sacrario dedicato a una divinità fluviale; esso è meta di pellegrinaggi affollatissimi, provenienti da tutte le vicine provincie, nella domenica della Trinità (55 giorni dopo la Pasqua) e anche il giorno di S. Anna (26 luglio).