autopubblicarsi
v. intr. pron. Pubblicare le proprie opere da sé, a proprie spese, per proprio conto.
• [tit.] La controversa rivoluzione di autopubblicarsi con un semplice clic [testo] […] Dal dicembre scorso anche in Italia è possibile autopubblicarsi, senza aver bisogno non solo di editori ma nemmeno di tipografi né distributori. Basta un clic. Il sistema chiamato KDP (Kindle Direct Publishing) di Amazon propone contratti con il 70% di Royalties all’autore (contro l’8/10% dell’editoria cartacea). (Valentina Pigmei, Messaggero, 28 gennaio 2012, p. 27, Cultura & Spettacoli) • «Non ho alcuna preclusione nei confronti dell’autopubblicazione: penso, anzi, che allo stato delle cose editoriali gli autori attualmente pubblicati in modo tradizionale dovranno (dovremo) rifletterci. Ma ho molta preclusione nei confronti di chi detiene il monopolio planetario del self-publishing (Amazon, per non far nomi) e che guadagna poco da moltissimi, illudendo quei moltissimi che autopubblicarsi (con Amazon) sia la via per il successo e la ricchezza» (Loredana Lipperini intervistata da Chiara Valerio, Unità, 17 luglio 2014, p. 17, Culture) • Fioriscono i corsi di scrittura creativa e aumentano i canali per autopubblicarsi. Ma sono pochi gli autori e le autrici che possono campare solo di scrittura (a parte chi è ricco di famiglia o sposa un buon partito). Il mercato italiano è ristretto, la concorrenza tanta, anche nei settori derivati remunerativi, cinema e tv. (Luca Mastrantonio, Corriere della sera, 20 febbraio 2017, p. 1, Prima pagina).
- Composto dal confisso auto-1 aggiunto al v. intr. pron. pubblicarsi.
- Già attestato nella Stampa del 3 febbraio 1990, Tuttolibri, p. 1 (M. S.)