autodiscriminazione
s. f. L’attuazione di una discriminazione nei confronti di sé stessi.
• La proposta è partita dal Comitato Olimpico. Frustrati dal vedere gli atleti di altri paesi che cantano sul podio con la mano sul cuore, sconcertati quando i calciatori di Francia, Italia o Inghilterra intonano a squarciagola le parole della «Marsigliese», di «Fratelli d’Italia» o di «God Save The Queen», dirigenti e sportivi della Spagna intera hanno deciso che era il momento di porre fine a questa sorta di autodiscriminazione: l’inno nazionale spagnolo deve avere dei versi, parole che possano essere cantate con orgoglio. (Alberto Flores d’Arcais, Repubblica, 1° novembre 2007, p. 28, Politica estera) • Gli applausi finali, molto caldi, tributati da un pubblico largamente rappresentativo della Milano colta, facevano pensare con una certa tristezza all’autodiscriminazione dei furenti contestatori, impegnati nelle loro giaculatorie e paurosamente lontani dal cosiddetto dibattito culturale. (Michele Serra, Repubblica, 25 gennaio 2012, p. 21) • Parlare di «autodiscriminazione», significa non capire tutti gli sforzi e i sacrifici fatti nel corso del Novecento da coloro che, rimasti per secoli nell’ombra, hanno cercato il modo di acquisire visibilità. Non solo gli omosessuali, ma anche le donne, le persone di colore, i disabili. (Michela Marzano, Corriere della sera, 5 maggio 2013, p. 33, Idee & opinioni).
- Composto dal confisso auto-1 aggiunto al s. f. discriminazione.
- Già attestato nella Stampa del 29 gennaio 1954, p. 1, Prima pagina.